Approvata in Giunta – emblematicamente il 25 novembre, data in cui si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulla donna – la delibera con cui, su proposta dell’assessore alle Pari opportunità e alle Minoranze linguistiche Lucia Anita Nucera, viene istituito un Osservatorio comunale per le Pari opportunità, l’Inclusione sociale e contro ogni forma di discriminazione.
Del nuovo organismo di cui il Comune di Reggio Calabria ha inteso dotarsi, anche alla luce della delibera numero 54 del 5 marzo scorso sull’ “Adesione al Patto dei Comuni per la Parità e contro la violenza di genere”, faranno parte il sindaco e l’assessore comunale alle Pari opportunità, così come i responsabili dei Servizi Pari opportunità, Minori, Disabili, Inclusione sociale e Politiche dell’Immigrazione del medesimo Ente, i Garanti nominati dall’Amministrazione comunale a tutela delle fasce deboli, rappresentanti studenteschi degli Istituti d’ogni ordine e grado, la Consigliera di Parità della Città metropolitana di Reggio Calabria, i presidenti delle Commissioni comunali Pari opportunità e Politiche sociali o loro delegati.
In particolare il coinvolgimento degli studenti, «nominati per ciascun Istituto di ogni ordine e grado ricadente sul territorio comunale», è finalizzato a far loro rappresentare tutte le «situazioni di pregiudizio o esclusione rilevate in ambito scolastico» e a promuovere azioni di tutela e prevenzione d’ogni forma di disagio sociale o discriminazione in relazione a fenomeni come bullismo, cyberbullismo, hikikomori, razzismo, ostacoli all’accesso all’istruzione.
L’Osservatorio, inteso quale «strumento per rilevare ed eventualmente rimuovere ostacoli che di fatto impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro tra uomini e donne, ma anche la piena integrazione dei cittadini, di qualsiasi età e condizione sociale, nel proprio contesto di vita», avrà quale principale compito quello di «rilevare i bisogni del territorio attraverso momenti d’ascolto dei rappresentanti del mondo del lavoro, della scuola e delle attività produttive, al fine di favorire la rimozione degli ostacoli alle difficoltà di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica per ragioni connesse a genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento politico».