E’ quanto viene raccomandato ai raccoglitori di funghi con il manuale dallo stesso titolo curato dal Dott. Ernesto Marra, Medico Veterinario e Micologo dell’ASP di Cosenza e dal Dott. Dario Macchioni, Micologo del Dipartimento Tutela della Salute Regione Calabria. Il manuale, scaricabile gratuitamente anche dal sito web dell’ASP di Reggio C. ha l’obiettivo di diffondere le informazioni di base relative al mondo fungino, con l’aiuto di oltre 350 foto, utili a illustrare le specie commestibili differenziandole dalle similari tossiche e richiamando, nel contempo, le regole per il commercio, le precauzioni per il consumo, gli elementi di micotossicologia e i consigli sul da farsi in caso di malessere dopo aver consumato funghi. E’ sempre indispensabile ricordare, infatti, che il consumo di funghi, non sottoposti a controllo dei Micologi degli Ispettorati Micologici delle ASP, può essere anche molto rischioso.
Una stima di tale rischio, emerge da quanto riportato nelle pagine introduttive del manuale. Nel 2016, gli Autori hanno, infatti, condotto uno studio epidemiologico per il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, sulle intossicazioni da funghi nel territorio regionale. Lo studio, ha coinvolto Micologi; Medici; Associazioni Micologiche; Dipartimenti di Prevenzione; SIAN e raccoglitori di funghi. Tra i risultati emersi dall’indagine (pubblicata in Rapporti ISTSAN 17/41 -Istituto Superiore di Sanità), è risultata allarmante, nei “raccoglitori occasionali”, la scarsa percezione della pericolosità del consumo indiscriminato dei funghi, con una sottovalutazione del rischio, a cui spesso vengono esposti anche i rispettivi familiari e la permanenza, ancora oggi, di pericolose false credenze popolari relative al riconoscimento della presunta commestibilità; comportamenti che si sono resi responsabili di episodi gravissimi di avvelenamento. I dati epidemiologici derivanti della consulenza micotossicologica resa dai Micologi degli Ispettorati delle Aziende Sanitarie Provinciali ai Pronto Soccorso ospedalieri regionali nei casi d’intossicazione, sono specchio di questa situazione. Nel periodo Gennaio 2012 – Maggio 2019, infatti, oltre alle diverse decine di ricoveri per intossicazione più lievi, sono stati ben 21 pazienti coinvolti in casi d’intossicazione grave da funghi, che hanno causato 4 decessi e 1 trapianto d’organo. In tutti i casi si è trattato di avvelenamento di tipo falloideo, avvenuto fra le mura domestiche, per raccolte private di funghi non sottoposti a controllo preventivo del Micologo pubblico.
In tale contesto di prevenzione trova le sue finalità il manuale pubblicato, perché è sempre necessario divulgare le basilari conoscenze micologiche utili a tutelare la salute dei consumatori e gli elementi di conoscenza e tutela ambientale, che sono indispensabili a preservare per le future generazioni il “bosco” come bene naturale che la generazione attuale ha solo in “prestito” temporaneo.
c.s.