“Puntualmente come ogni autunno, o comunque ogniqualvolta si verificano maltempo e precipitazioni eccezionali, il territorio calabrese, senza distinzione, finisce puntualmente in ginocchio a causa del dissesto del manto stradale – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – è superfluo dire che strade così malridotte rappresentano un grave pericolo per tutti gli utenti, automobilisti, passeggeri e pedoni. E come se non bastasse ciò, la Calabria in generale non si offre al meglio al suo visitatore, in termini di bassa qualità del decoro urbano e scarsa percezione di sicurezza e vivibilità. Il dissesto del manto stradale è quindi pericoloso e causa di molti incidenti, ma anche espressione di una realtà parallela e contraria rispetto a quanto decantato sulla bellezza del paesaggio naturale calabrese. Altro che decoro e qualità dei servizi offerti – continua Nesci – stiamo iniziando a temere che cittadini e visitatori scapperanno anziché affollare i tanti luoghi turistici calabresi sia marini che montani. Ma è soltanto colpa della pioggia? Non capisco come sia possibile attribuire le sole responsabilità ad un fenomeno naturale che si ripete ciclicamente e perfettamente prevedibile come una prolungata serie di acquazzoni. È evidente – conclude Nesci – che le cause del dissesto del manto stradale vadano rintracciate nella cattiva amministrazione da parte degli Enti preposti per l’assenza di lavori pubblici di manutenzione ordinaria, mancanza di programmi d’ interventi, non si può vivere alla giornata, rattoppando dove può e rincorrendo lavori straordinari che avrebbero potuto non rivelarsi come tali in presenza di una migliore programmazione ed una più sana gestione del denaro pubblico”. “Le bombe d’acqua di questi giorni hanno aperto crateri sulle già disastrate strade di gran parte del territorio calabrese – dichiara sulla stessa linea il Vice Presidente dell’U.Di.Con. Calabria Domenico Iamundo – i cittadini calabresi sono ormai stanchi di buche, interruzioni a più riprese e ammortizzatori in fumo, i cittadini chiedono una viabilità dignitosa che li colleghi al pari di altre regioni. Gli interventi fatti nell’ immediatezza, seppur positivi, non sono certamente sufficienti garantire ciò. Quella della viabilità in Calabria è una storia antica – continua Iamundo – ma ultimamente si è aggravata. Alcune strade ora sono veramente pericolose, alcune strade provinciali sono tornate a essere le vecchie trazzere. Tutta la viabilità regionale non funziona, il problema è strutturale perché a monte si dovrebbe lavorare sul sistema del raccoglimento delle acque. E poi intervenire per sistemare le provinciali, ci sono strade, e ce ne sono tante in Calabria, dove la gente muore. L’ U.Di.Con. su questo tema pone un’attenzione molto forte, perché siamo totalmente abbandonati. Non chiediamo assistenza -conclude Iamundo – vogliamo che venga garantito un diritto. Per questo abbiamo chiesto un tavolo tecnico con gli Enti interessati, per dare il nostro contributo alla soluzione”.