Uno studente di 22 anni lotta tra la vita e la morte dopo essersi dato fuoco nelle strade di Lione Venerdì 8 Novembre. È vivo ma con ustioni gravissime sul 90% della pelle. Il giovane di Saint-Étienne, ha agito per strada, di fronte a un ristorante universitario, nel 7° arrondissement di Lione. E’ stato portato all’ospedale Edouard-Herriot di Lione. Lo studente ha lasciato una commovente lettera permeata da consapevolezza e disperazione. L’unione Solidaires étudiant-es, una federazione di sindacati studenteschi di sinistra radicali francesi, ha pubblicato su Twitter la terribile lettera dello studente lasciato da solo davanti al suo gesto terribile. Questo testimonia una grande angoscia e una precarietà insopportabile di un giovane che sente di non reggere più il peso delle vessazioni della vita a cui esso può sottoporsi, commentano in un post: “Oggi commetterò l’irreparabile …, non avevo borse di studio, e anche quando avevo 450 euro al mese, è abbastanza per vivere? … Sono stato fortunato ad avere grandi persone intorno me, della mia famiglia e della mia compagna, ma dovremmo continuare a sopravvivere come facciamo oggi? Incolpo Macron, Hollande, Sarkozy e l’UE per avermi ucciso, creando incertezze sul futuro di tutti, e accuso anche Le Pen e gli editorialisti di aver creato più di paure secondarie.” Una lettera che ci ha molto turbato. E non solo per tutte quelle ragioni per cui è chiaro che ti turbino le parole di congedo di un ragazzo che decide di lasciare la vita. Questo gesto dimostra come i nostri giovani sono sull’orlo della disperazione e della rassegnazione, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, e raccontando questa tragedia abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza della gente. In questa lettera, infatti, si legge una rabbia assoluta, indistinta, verso tutto e tutti di un giovane studente “ucciso dal precariato” che rimprovera al mondo di non avergli saputo dare ciò che avrebbe meritato, di non essere stato alla sua altezza. Tuttavia farne lo stigma della polemica giovanile contro il precariato è inopportuno e, a nostro avviso, sbagliato. Lo scorso agosto, l’UNEF, la principale associazione studentesca francese, ha pubblicato il suo sondaggio annuale sul costo della vita degli studenti: un aumento del 2,83% del costo della vita rispetto allo scorso anno, gli affitti in aumento, il declino nell’uso delle cure (il 42% degli studenti afferma di aver rinunciato alle cure mediche per denaro). ” Da parte sua l’università ha annunciato che aprirà, martedì 12 novembre, una cellula di supporto psicologico per gli studenti.
c.s. – Giovanni D’Agata