Nessuno si aspettava una finanziaria particolarmente prodiga e attenta rispetto alle asimmetrie presenti nel paese, ma leggendola in questi giorni che precedono la votazione in aula balza agli occhi tra le varie imposizioni e balzelli che stanno facendo litigare in primis gli autori stessi di tale manovra, spesso coprendosi di ridicolo, l’assoluta mancanza di una visione di sviluppo per un Mezzogiorno che alla luce dell’ultimo rapporto Svimez e l’abbandono della proprietà dell’Ilva di Taranto che ha scelto di andarsene, creando un’altra bomba sociale, poteva di certo essere attenzionato in maniera diverso. Evidentemente questo governo non comprende la gravità della situazione e ritiene che il milione di percettori del reddito di cittadinanza al Sud possano creare le premesse per alleviare il problema. Noi riteniamo gravissimo quest’atteggiamento, una legge di bilancio che dedica nei 6 articoli dedicati al tanto sbandierato Piano per il Sud , praticamente briciole insignificanti che a nulla serviranno né al Mezzogiorno tantomeno al paese. L’unico programma di investimenti sarà attuato per il rafforzamento della clausola investimenti in infrastrutture sociali, che destina soli 75 milioni di euro per tutte le regioni del Sud compreso la Sicilia e la Sardegna, stiamo parlando di nove milioni di euro a regione, praticamente una miseria, il rifinanziamento delle aree interne che oggi sono a rischio più di ogni altra area del Mezzogiorno per spopolamento crescente e incapacità di resilienza ,sarà incrementato solo a partire dal 2021,e per il tanto sbandierato fondo Cresci al Sud, il governo immagina che dotando Invitalia di un fondo per aiutare le imprese in difficoltà addirittura in forma decrescente riuscirà a risolvere il problema degli investimenti nel Mezzogiorno, nulla si prevede sulla ricerca, nulla sulle infrastrutture, nulla sugli investimenti pubblici, nulla sull’occupazione, insomma una legge di bilancio che abbandona il Mezzogiorno al suo destino di isolamento e arretratezza con la sola elemosina del reddito di cittadinanza, cosi il segretario nazionale del Movimento Nazionale per la Sovranità Marco Cerreto. Siamo qui per denunciare la truffa del duo PD – M5S con il complice silenzio del demagogo di Santa Lucia e l’effimero occupante di San Giacomo, nei confronti del Mezzogiorno. Per l’economia, le imprese le famiglie del sud e della Campania non hanno detto assolutamente nulla o comunque meno di quanto detto e fatto in passato. Siamo di fronte a un bluff. Dobbiamo accelerare il profilo riformista. Le riforme quelle economiche e sociali, ma anche della pubblica amministrazione che solo con nuove elezioni è un Governo della Nazione forte possiamo realizzare ed aiutare il ricambio non solo generazionale ma di quella parte della classe dirigente del Sud che ha dimostrato di non funzionare, sia di chi a governato sia di chi è stato all’opposizione. Nel Sud ci sono grandi patrimoni, forse anche più di quanto si immagini. Dobbiamo fare in modo che diventino investimenti. Cosi Rosario Lopa Presidente Provinciale e Alfredo Catapano Dirigenti Nazionale del Movimento Nazionale per la Sovranità. Mai come ora abbiamo bisogno di una Europa delle Patrie, e oggi, 9 novembre anniversario della caduta del Muro di Berlino bisogna puntare il dito sulle diverse facce della stessa medaglia. Nella cappa silenziosa e impalpabile calata su Napoli e la Campania, sempre più rassegnata ad una pochezza che per ruolo di ex capitale europea svolto ed antico lignaggio non può appartenerle, è passato sotto silenzio l’anniversario della caduta del muro di Berlino. Evidentemente c’è ancora in Italia chi vuole nascondere i regimi Comunisti che ancora opprimono interi popoli. Troppo spesso dimentichiamo che la libertà non è ovunque,esistono ancora regimi che si rifanno ad un’ideologia ormai sconfitta dal tempo e dalla storia. È una questione di civiltà raccogliere il grido di dolore che proviene da quei popoli oppressi, così come dobbiamo avere la forza di combattere la pericolosa realtà di una nuova strategia della tensione che riporta l’Italia indietro di quarant’anni. Oggi è anche l’occasione per chiedere la verità sui finanziamenti pubblici ai regimi comunisti e sanguinari, perché vogliamo che sia fatta chiarezza al più presto e che vengano chiarite eventuali responsabilità di chi governava in quegli anni, oltre ad evidenziare le inadempienze delle giunte di sinistra, hanno portato la Campania e Napoli ad alti tassi di la disoccupazione, emergenza rifiuti, il commercio fermo, l’emergenza sanitaria e farmaceutica, la mancanza di una programmazione per le attività socio sportive culturali, la sicurezza pubblica e i trasporti, la mancanza di una politica per i disabili e per gli anziani. Cosi sull’Anniversario del 9 Novembre Caduta del Muro di Berlino, Cerreto Lopa Catapano