Emilia Romagna la regione più costosa, Puglia la più economica
(DIRE) Roma, 8 Nov. – Ottantatre euro, a tanto ammonta la tariffa per la mensa scolastica nell’anno in corso 2019/2020 per una famiglia media italiana, con reddito ISEE di 19.900 euro e un bimbo alla scuola primaria. Ammonta ad 82 euro invece il costo della mensa nella scuola dell’infanzia. Il Nord si conferma l’area geografica con le tariffe piu’ elevate, in media 842 euro per nove mesi di mensa nella scuola primaria, e 841 in quella dell’infanzia; segue il Centro, 724 euro nella primaria e 704 euro nell’infanzia; piu’ contenuti i costi al Sud con 644 euro nella primaria e 632 nell’infanzia. L’Emilia Romagna e’ la regione piu’ costosa, con una spesa media mensile di 106 euro nella primaria e 105 euro nell’infanzia; la Puglia quella piu’ economica con 65 euro sia nella primaria che nell’infanzia. Rispetto all’anno precedente, la variazione e’ stata del +0,81% a livello nazionale, con l’incremento record del +9,79% in Calabria e una riduzione invece del 6,41% in Sardegna. Tariffa invariata in Basilicata, Umbria e Valle d’Aosta. Questi i dati che emergono dalla IV Indagine di Cittadinanzattiva su tariffe e qualita’ delle mense scolastiche. Secondo lo studio, il capoluogo piu’ economico e’ Barletta (32 euro mensili per la mensa nella scuola dell’infanzia e la primaria), i piu’ costosi Torino per la scuola dell’infanzia (132 euro mensili) e Livorno per la primaria (128 euro). “Il costo crescente del servizio e i timori per una gestione poco sicura e non di qualita’ delle mense scolastiche ha favorito l’insorgere di soluzioni ‘fai da te’, come il pasto da casa, che mostrano indubbie criticita’ ad oggi irrisolte, nonostante la recente sentenza della Cassazione, e parallelamente la diffusione di esperienze innovative e positive di autogestione del servizio in realta’ medio-piccole- dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva- Per questo chiediamo al ministero della salute di varare al piu’ presto le nuove linee guida sulla ristorazione scolastica, ferme al 2010, e al Governo di far ripartire un percorso legislativo che ripensi il servizio di ristorazione scolastico, alla luce del Decalogo che abbiamo sottoscritto lo scorso 16 ottobre, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, insieme a Foodinsider, Save the Children, Slow Food ed esperti nazionali ed internazionali. In tale percorso andrebbero coinvolte tutte le organizzazioni civiche che da anni si occupano del tema e gli attori di riferimento del servizio. Esprimiamo apprezzamento per quanto dichiarato dal Ministro Fioramonti circa la volonta’ di sostenere i Comuni con ulteriori risorse per garantire l’uguaglianza nell’offerta e nell’accesso al servizio mensa in tutto il Paese”. Infine, sono statai ben quattordici i casi di problemi igienici-sanitari che hanno riguardato mense scolastiche tra novembre 2018 e novembre 2019, censiti attraverso la rassegna stampa: dai vermi e le larve nel piatto nella mensa di due scuole di Orentano e Villa Campanile, in provincia di Pisa (novembre 2018), ai cibi scaduti ritrovati nella mensa di Giugliano (Napoli, Gennaio 2019), alla sfera di metallo ritrovato nella pasta al sugo a Melegnano (MI) ad ottobre scorso. (Uct/ Dire) 10:36 08-11-19