Comunali di Reggio: Necessario uno sforzo per l’unità. L’appello di Mallamaci al centrosinistra

Qualche mese addietro mi permisi di sollecitare l’area del centrosinistra, e quindi in primis il partito democratico, a valutare l’ipotesi di scegliere il prossimo candidato a sindaco attraverso le primarie. Se le risposte ai problemi della città dell’attuale amministrazione avessero richiesto lo stesso tempo di quella diffusa dal responsabile del partito democratico, Reggio sarebbe un paradiso in terra: a meno di 24 ore di distanza, urbi et orbi si fece sapere che il candidato a sindaco c’era già e si chiamava Giuseppe Falcomatà. Discorso chiuso. Ma non per i tanti che, come il sottoscritto, non hanno cambiato giudizio sull’amministrazione uscente neanche, e a maggior ragione, dopo lo show stile Renzi del sindaco al teatro comunale. Tra le tante cose sognate dal sindaco, c’è il riallacciato rapporto con il governo nazionale, la cui idillicità è dimostrata con la decisione, sbattuta in faccia alla città, di mandare avanti il progetto di imbarco e sbarco dei tir nella zona di Pentimele. Quindi, preso atto della incapacità assoluta del governo cittadino degli ultimi 5 anni, e della indisponibilità arrogantemente espressa di discutere, rimane da sperare che, a sinistra, si individui un candidato all’altezza, capace di coagulare intorno a sé i cittadini di Reggio che vogliono cambiare senza riconsegnare Reggio ai collaboratori e agli eredi dei responsabili dello sfascio. Personalmente, guardo con attenzione e interesse, non ne faccio mistero, al percorso intrapreso dal collettivo La strada il cui uomo di punta, protagonista dell’assemblea di qualche giorno addietro, presente il sindaco di Napoli De Magistris, è Saverio Pazzano. Antifascismo e lotta alla ‘ndrangheta sono le più importanti parole d’ordine del candidato a sindaco a livello di politica generale, e a quello amministrativo ci sono ottimi spunti che rendono la proposta di Pazzano molto interessante. Tuttavia, io credo che uno sforzo in più debba essere fatto per dare al progetto una consistenza maggiore, e questo passaggio non dipende solo dal collettivo La strada, ma anche da tutte le altre anime, collocabili nel centrosinistra, che negli ultimi tempi si sono messe in movimento per costruire un’alternativa all’attuale governo cittadino condividendo una valutazione più che negativa sul suo operato. Mi permetto, a questo punto, da libero pensatore con ancora qualche tenue speranza per il futuro della città, di dare qualche suggerimento all’uno e agli altri. A mio modesto avviso, se non si vuole correre il rischio del velleitarismo, bisogna fare uno sforzo per l’unità. Non credo che, data per scontata la condivisione delle due parole d’ordine sopra citate, dal punto di vista delle cose da fare ci siano ostacoli insormontabili nel redigere un programma amministrativo comune, e sulla base di questo andare alla scelta, con metodo democratico, di un candidato capace di rappresentare tutti. Dico ciò avendo già dichiarato la mia personale stima nei confronto di Saverio Pazzano e del gruppo del quale è espressione, quindi scevro da ogni doppiezza o ipocrisia o furbizia. Se mi espongo invitando loro e gli altri a coltivare un terreno comune è solo perché temo che la divisione, della quale francamente fatico a individuare le ragioni, possa condurre a risultati non positivi per i protagonisti di questi legittimi e generosi tentativi e, di conseguenza, per la città, che sarebbe inevitabilmente riconsegnata agli incapaci o alla destra sfascista. Ritengo che il mio sia un sentire diffuso, per cui sarebbe opportuna una presa di posizione, anche interna ai vari gruppi, favorevole all’incontro. Se poi ognuno vorrà proseguire il proprio cammino solitario e autonomo, padronissimo di farlo. Dubito, però, che così operando riesca ad andare lontano.

Nino Mallamaci

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