Lo “Sportello dei Diritti”: intervenga la Farnesina. Diritti e interessi di concittadini e stranieri compressi dalla cronica carenza di personale
Se già la burocrazia in Italia è uno dei mali riconosciuti e mai sconfitti di questo Paese e le trafile che ogni giorno possiamo attraversare per la richiesta di un qualsiasi documento sul territorio nazionale continuano a renderci la vita quotidianamente complicata, non parliamo di ciò che può accadere se un nostro connazionale o ancor peggio, un cittadino straniero, ha la sfortuna di doversi interfacciare con una delle tante nostre sedi diplomatiche sparse nel mondo. Se, infatti, è vero che l’Italia può vantare una delle reti diplomatico-consolari più estese al mondo con oltre 300 uffici tra ambasciate, consolati, rappresentanze multilaterali e istituti di cultura, continuano ad essere tante, le odissee segnalate allo “Sportello dei Diritti” da parte di una miriade di persone che si sono dovute confrontare con la burocrazia diplomatica e ad essere evidenziato è sempre il solito problema: carenza di personale con la conseguente ed inevitabile dilatazione dei tempi amministrativi. A conferma di quanto stiamo denunciando, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sono anche recenti le comunicazioni pubblicate sul sito del Ministero degli Affari esteri, dove è la stesso dicastero ad ammettere «l’esiguità delle risorse umane e finanziarie anche rispetto ai nostri principali partner», Non vi è dubbio, infatti, che come accade anche nel Nostro Paese a fronte degli sforzi, a volte encomiabili, di gran parte del personale, a cominciare dai più alti rappresentanti delle sedi, diventa un’impresa titanica ottenere una qualsiasi risposta, anche solo via mail, pec o telefono, cosicchè diritti e interessi di concittadini e stranieri continuano ad essere oltremodo compressi. E se può apparire generico quanto stiamo affermando, vorremmo che un qualsiasi cittadino provasse a mettersi in contatto con una qualunque sede diplomatica per comprendere di ciò che stiamo parlando. Alla luce di quanto continua ad accadere, quindi, un Paese che guarda anche all’estero per la propria crescita e sviluppo e che ha milioni di propri concittadini residenti al di fuori dei confini nazionali che per nascita o origine sono italiani, non può più permettersi di farsi rallentare anche da questo problema, quale quello della «esiguità delle risorse umane» della propria rete diplomatica. E’ giunta l’ora che il Ministero degli Esteri intervenga per poter completare le proprie piante organiche e renderle efficienti così come dovrebbero. Nel frattempo, noi dello “Sportello dei Diritti” continueremo a raccogliere le segnalazioni che ci giungono e che lamentano situazioni di nostrana malaburocrazia anche all’estero.
CS Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”