(DIRE) Roma, 18 Ott. – Migliaia di libanesi sono scesi in piazza in questi giorni e ancora oggi per protestare contro l’introduzione di una tassa su WhatsApp e altri servizi di messaggistica online in un contesto segnato da tensioni sociali e crisi economica. A far esplodere il malcontento l’approvazione ieri dell’imposta da parte del parlamento. Poche ore dopo il via libera una folla si e’ radunata nella centrale Piazza dei martiri a Beirut e davanti alla sede dell’assemblea. La mobilitazione ha raggiunto le principali città del Paese. Si sono verificati scontri, arresti e feriti, solo ieri almeno 40 nella capitale, stando al ministero dell’Interno. Rispetto alla tassa su Whatsapp il governo e’ stato spinto a fare retromarcia. Il ministro dell’informazione Mohamad Choucair ha dichiarato che la norma “e’ stata ritirata su richiesta del primo ministro Saad Hariri”. Nonostante il passo indietro, oggi le manifestazioni sono proseguite in tutto il Paese. La gente, provata dalla crisi economica, tornata in strada chiedendo le dimissioni di Hariri e del governo. Walid Jumblatt, leader del Partito socialista progressista, attualmente parte della coalizione di governo, ha detto: “Abbiamo tutti una responsabilità nell’attuale stato delle cose”. Oggi banche, scuole e università sono rimaste chiuse in previsione di possibili disordini. (Est/Dire) 13:04 18-10-19
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