La situazione dei civili in Siria è allo stremo, il numero delle vittime è elevato e tende ad essere in crescita. “L’uso di armi esplosive nelle aree popolate sta costringendo la popolazione a fuggire in massa dal conflitto, lasciandola senza infrastrutture vitali, a partire dagli ospedali”, come lamenta anche OFAM, una delle organizzazioni umanitarie attive in Siria. “Con oltre 200.000 sfollati, il quadro umanitario nel nord-est della Siria rischia di precipitare”. L’ONU ancora più preoccupata per l’escalation della situazione avverte che oltre 400.000 persone avranno bisogno di aiuti nelle prossime settimane. Si stima che le riserve idriche finiranno in 10-15 giorni, “esponendo così la popolazione a nuovi focolai di tifo e dissenteria”. In base alle informazioni dalle zone di guerra gli attacchi aerei e di artiglieria più imponenti si sono registrati a Tal Abyad, Ras al Ain e Quamishly.
FMP