Still I Rise denuncia da tempo condizioni “infernali”
(DIRE) Roma, 15 Ott. – “È un miracolo che non sia morto nessuno la notte scorsa nell’incendio nel campo profughi sull’isola greca di Samos. A causa delle fiamme, le bombole del gas sono iniziate a scoppiare, creando un incendio spaventoso”: lo ha dichiarato Giulia Cicoli, project coordinator di Still I Rise, ong che da tempo segue le condizioni all’interno del campo.
Cicoli in una nota ha proseguito: “Tutte le Ong sull’isola hanno offerto immediato ricovero: nel nostro centro ‘Mazi” abbiamo accolto nella notte 260 persone tra studenti e famiglie, fornendo sacchi a pelo e distribuendo a tutti la cena e la colazione. Tutti i nostri ragazzi stanno bene e sono stati incredibili nella gestione dell’emergenza. Siamo grati ai vigili del fuoco per essere riusciti a spegnere il fuoco in una situazione impossibile e a evitare la catastrofe”.
Ieri sera verso le 22 un grande incendio e’ divampato alle porte del Centro di Ricezione e Accoglienza di Samos, Grecia, causando il trasferimento urgente di circa 6mila richiedenti asilo. Le fiamme sono state domate nella notte dai vigili del fuoco. Come ricorda l’ong in una nota, non si conoscono ancora le cause dell’incendio, che si suppone pero’ essere doloso e frutto della degenerazione di uno scontro tra afghani e siriani iniziato nel pomeriggio nella citta’ di Vathy, secondo quanto riportato dai quotidiani ‘Kathimerini’ e ‘Samos24′. Otto persone sarebbero state trasportate ieri sera all’ospedale di Samos, mentre due persone, tra cui un minore non accompagnato, sarebbero rimaste gravemente ferite da armi da taglio, ma non sarebbero in pericolo di vita. Al momento mancano stime esatte aul numeri di eventuali intossicati e altri feriti. Il sindaco di East Samos, George Stantzos, ha disposto la chiusura delle scuole per la giornata di oggi e per fronteggiare l’emergenza.
Come denuncia ancora l’ong, centinaia di persone hanno perso tutto quel poco che avevano e le organizzazioni sul terreno stanno ora cercando di provvedere a tutti i loro bisogni primari.
Secondo quanto riportato da alcuni minori non accompagnati, ma ancora da verificare, l’uscita del livello 2 – ovvero l’area dell’hotspot a loro destinata – era chiusa durante l’incendio: per scampare alle fiamme, e’ stato per loro necessario fuggire attraverso un passaggio di fortuna.
Per i responsabili dell’ong, quella accaduta stanotte e’ una tragedia tristemente annunciata. Il presidente di Still I Rise ha detto: “Stanotte Samos si e’ trasformata nell’inferno che abbiamo sempre temuto. Nonostante gli infiniti appelli, le autorita’ non hanno mai fatto niente, e alla fine e’ successo. È il caos piu’ totale. Glielo avevamo detto. Non hanno ascoltato. E ora e’ il purgatorio in Terra”.
Giulia Cicoli ha aggiunto: “È inaccettabile quanto sta accadendo, ci sono piu’ di seimila persone nel campo e la tensione e’ alle stelle, le persone sono allo stremo. Queste persone- l’appello conclusivo- vanno ricollocate quanto prima, non e’ piu’ possibile sopportare oltre e non e’ ammissibile, nel 2019, in Europa, una situazione di questo genere”.
(Com/Alf/ Dire) 18:04 15-10-19