La strutturazione del sistema aeroportuale regionale mortifica lo scalo di Reggio Calabria. E’ incredibilmente paradossale come amministrazione regionale e Città Metropolitana non percepiscano il valore strategico del ‘Tito Minniti’. Strategico… fattivamente e non formalmente!
Non può e non deve essere considerato esclusivamente un’infrastruttura di servizio ma deve puntare in alto. Rappresenta il nodo cruciale di una vasta area centrale nel Mediterraneo, strategica non solo per il Sud del Paese ma per l’intera parte meridionale dell’Europa, in continuità solo per fare un esempio, con un’altra grande struttura come dovrebbe essere il Porto di Gioia Tauro. La società di bandiera, Alitalia, non può caratterizzarsi come unico appiglio sul quale programmare la calendarizzazione di voli. Occorre una strategia di sviluppo di più ampio respiro che coinvolga altre compagnie e soprattutto tour operator in grado di garantire un’offerta adeguata all’incremento del traffico aereo. L’aeroporto di Reggio Calabria non ha bisogno di slogan ma di un progetto di marketing territoriale funzionale e strategico, e soprattutto di una classe dirigente in grado di far capire agli interlocutori istituzionali e commerciali che lo scalo reggino ha una peculiarità decisiva e fondamentale per l’effettivo rilancio dell’area metropolitana. Lo ribadiamo con forza, non si tratta solo di diritto alla mobilità – sacrosanto, ci mancherebbe – ma di un’opportunità di futuro per una terra che sta perdendo i propri punti di riferimento, che è scollegata dal resto del Paese (non solo dal punto di vista logistico) e che ha bisogno di infrastrutture strategiche per non morire. Alla politica, pertanto, chiediamo coraggio e una visione d’insieme che punti a congiungere i punti di forza della nostra Metrocity. Qualora non si fosse in grado pubblicamente chiediamo a questo gruppo di dirigente di farsi da parte. Proponiamo una ricetta nel breve e medio termine. Inserire l’Aeroporto ‘Tito Minnniti’ tra gli aeroporti di carattere strategico, investendo nell’ area dello Stretto, legando in una vision di sviluppo il potenziale – ad oggi inespresso – e che è indispensabile per qualificare la Zes di Gioia Tauro, e il relativo Porto, attraverso un piano straordinario per la viabilità statale ed intermodale, per accorciare le distanze tra le città della Calabria. Ottimizzare i servizi ed i mezzi di trasporto locale per connettere i punti d’aggancio dei viaggiatori o più in generale, dei fruitori dei trasporti per e dalle aree interne. Ed in ultimo, non certo per importanza, occorre l’istituzione di un tavolo permanente che possa garantire sinergia e un confronto parasociale tra Istituzioni, società di gestione, rappresentanti sociali e tutte le compagnie – soprattutto le Low Cost – che hanno interesse e volontà ad investire sullo scalo reggino. Questa è una sfida che tutti gli attori sociali devono sostenere.