Il TAR da ragione al Garante regionale Siviglia in merito alla sua nomina

“Il TAR, sezione staccata di Reggio Calabria, respinge la domanda cautelare relativa all’impugnazione del provvedimento di nomina del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale della Regione Calabria, avv. Agostino Siviglia. È quanto comunica l’avv. Francesco Fabbricatore, del Foro di Reggio Calabria, difensore costituito in giudizio nell’interesse dell’avv. Agostino Siviglia, di recente nominato Garante regionale dei diritti delle persone detenute della Regione Calabria, con decreto del Presidente del Consiglio regionale, n. 5 del 30 luglio 2019. In particolare, si legge nella nota dell’avv. Fabbricatore, il Tribunale Amministrativo reggino ha ritenuto di condividere le argomentazioni rappresentate dallo stesso avv. Fabbricatore, nell’interesse del neo Garante regionale Agostino Siviglia, durante l’udienza camerale dello scorso 2 ottobre, nonché dalla Regione Calabria formalmente costituita in giudizio. In specie, il TAR ha ritenuto del tutto insussistente il ritenuto pregiudizio lamentato dal ricorrente e, conseguentemente, l’impossibilità che per lo stesso potesse discendere “alcun concreto ed attuale vantaggio”, dalla sospensione del provvedimento impugnato. Agostino Siviglia, dunque, prosegue la sua attività istituzionale di Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale della Regione Calabria, nella pienezza delle funzioni attribuitegli dalla legge regionale n. 1/2018 che, dopo un pluriennale ritardo rispetto alle altre Regioni italiane, ha istituto ed in seguito alla quale è stata nominata una così importante Figura di Garanzia. Per vero, il neo Garante regionale Siviglia, già dal mese di settembre, ha cominciato il suo “viaggio nelle carceri” calabresi, recandosi in visita istituzionale presso gli istituti penitenziari di Castrovillari, Paola, Cosenza, Rossano e Palmi, al fine di verificare, personalmente, le condizioni di vita dei detenuti ristrettì nei diversi istituti penitenziari calabresi e lo stato attuale degli stessi luoghi di detenzione. Il neo Garante regionale continuerà, pertanto, l’analisi approfondita del complesso mondo del sistema penitenziario calabrese, al fine di avere la più piena contezza delle problematiche che affliggono il carcere ed i detenuti della Regione Calabria, ma anche per individuare le buone prassi e gli interventi prospettici da valorizzare ed implementare, nell’ottica della doverosa salvaguardia dei diritti dei detenuti ed in ossequio al principio costituzionale della funzione rieducativa della pena e del più positivo reinserimento nella società di chi ha delinquito.

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