Riceviamo e Pubblichiamo
In nome, per conto e nell’interesse del dottore Giuseppe Scopelliti, che mi ha conferito specifico mandato in tal senso, Le significo quanto segue.
In ossequio al diritto di replica di cui all’art. 8 della Legge n. 47 del 1948, Le chiedo di voler pubblicare tale mia nota in relazione all’articolo, apparso poche ore fa sulla Sua testata giornalistica online, dal titolo “Crac Multiservizi, Falcomatà: Quadro inquietante, effetti di quel periodo buio sono ancora attuali”.
Nell’articolo in questione, il sindaco Giuseppe Falcomatà, commentando i fatti di cronaca legati alle odierne vicende relative alla società partecipata del Comune di Reggio Calabria, ha dichiarato che le attuali problematiche cittadine sarebbero imputabili alle precedenti amministrazioni, tra le quali quella del dottore Scopelliti.
Sul punto, il mio assistito intende precisare come la decisione di permettere la nomina dell’amministratore delegato delle società partecipate ai soci di minoranza – condotta questa contestata al dottore Scopelliti nell’ambito del procedimento penale di cui si discute – sia stata decisa e votata in consiglio comunale già nell’anno 2001, proprio durante la sindacatura del professore Italo Falcomatà, su proposta dell’allora assessore avvocato Demetrio Naccari Carlizzi.
A conferma di quanto appena affermato, si allega la delibera del consiglio comunale di Reggio Calabria n. 1 del 12 Gennaio 2001 (cliccando sul testo si può scaricare l’intera delibera). E’ evidente, per come il dottore Scopelliti avrà modo di spiegare dinnanzi alla Autorità Giudiziaria, che la decisione di sottoscrivere i patti parasociali in siffatta maniera – non soltanto per la Multiservizi ma anche per tutte le altre società partecipate – sia derivata da un indirizzo politico deciso dalla amministrazione precedente che la successiva si è limitata a mettere in atto.
avv. Aldo Labate