Rosati (Arsial): Oggi prima pietra per sviluppo settore
(DIRE) Roma, 29 set. – Cavalieri in tenuta da butteri, mandriani e maniscalchi, contadine in vesti tradizionali e, soprattutto, centinaia di cavalli in movimento, tra scalpiti e nitriti. Le colline a ridosso dei Monti della Tolfa, nella cosiddetta Maremma laziale, sono state oggi palcoscenico del piu’ grande raduno equestre d’Italia, la terza edizione del ‘Raduno disorganizzato’, promosso da Fitetrec Ante e sostenuto da Regione Lazio e Arsial. Oltre 400 i cavalli e cavalieri che si sono riuniti al Centro ippico San Giovenale di Civitella Ceso, per una folcloristica manifestazione che ha visto sfilare anche una delegazione proveniente dal territorio francese di Carmague.
L’iniziativa, come ha spiegato l’organizzatore Franco Amadio, è “volta a promuovere un settore vivo da sempre nella regione, che conta 130 centri ippici associati e circa 2800 tesserati. E ha luogo in un’area dove in ogni casa c’e’ almeno una sella”. Non solo, il territorio e’ anche patria di due razze caratteristiche, il cavallo tolfitano e il maremmano che, spesso, vengono allevate nella maniera tradizionale, allo stato brado. “Qui c’e’ un’idea di sviluppo- ha detto durante l’evento il presidente Arsial, Antonio Rosati- perche’ il turismo equestre e’ un turismo intelligente, ecosostenibile che coinvolge strutture ricettive, ristoranti, osterie ed e’ pieno di giovani. Come Arsial e Regione abbiamo deciso di sostenere questa iniziativa e ora ci metteremo a lavoro con i nostri tecnici per presentare un progetto e cercare di ricevere finanziamenti europei per promuovere un settore dietro al quale ci sono artigiani e tradizioni. Oggi- ha concluso- mettiamo una prima pietra”.
(Fla/ Dire) 17:47 29-09-19