Il Generale a poche ore da vertice Onu: Stabilizzare Paese
(DIRE) 26 Set. – “In fin dei conti, bisogna sedersi attorno a un tavolo e parlare”: queste le parole del generale Khalifa Haftar, che dopo mesi di combattimenti con le forze fedeli al governo di Tripoli, si e’ detto pronto a imboccare la strada del dialogo. La data scelta dall’uomo forte della Cirenaica non e’ casuale: oggi a New York, a margine della 74esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, si parlera’ di Libia in una riunione presieduta dai rappresentanti di Italia e Francia. A inizio mese l’Onu aveva invitato Haftar a partecipare al dialogo per trovare una soluzione politica al conflitto ma essendo il governo di uinita’ nazionale sostenuto proprio dalle Nazioni Unite il generale aveva opposto un rifiuto, sostenendo che la via delle armi era “la migliore”. Anche ieri sera, attraverso una nota, Haftar ha fatto sapere che il dialogo sara’ impossibile “fintanto che Tripoli sara’ controllata da milizie terroriste e gruppi criminali”. Un riferimento, questo, anche ai movimenti armati che sostengono il primo ministro Fayez Al-Serraj. Sull’incontro di oggi il generale ha espresso l’auspicio che “si raggiungano proposte utili all’interesse della Libia, in modo da ripristinare sicurezza e stabilita’”. Martedi’, anche uno dei maggiori alleati di Haftar, il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, intervenendo all’Assemblea generale dell’Onu, aveva espresso il proprio appoggio per la “road map” approvata dal Consiglio di sicurezza nel 2017. “Dobbiamo lavorare all’unita’ di tutte le istituzioni libiche – aveva detto il capo di Stato – in modo da strappare il Paese al caos delle milizie e prevenire l’intervento di attori esterni alla Libia”. L’Egitto, con Arabia Saudita, Emirati e Francia, e’ accusato di finanziare le milizie di Haftar nella lotta contro Serraj, finalizzata a ottenere il controllo della capitale e dei terminali petroliferi. (Alf/Dire) 15:12 26-09-19