Prima Federazione in Italia a introdurre iniziative
(DIRE) 25 Set. – “Un’iniziativa che fa onore allo sport italiano e al Governo”. Con queste parole il ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha commentato la ‘Safeguarding Policy’, l’insieme di iniziative e attivita’ che la Federscherma mette in campo per sensibilizzare, prevenire e contrastare molestie e abusi nell’ambito dello sport. “Cosi’ come le discriminazioni e il razzismo- ha scritto il ministro in una lettera al presidente Giorgio Scarso letta durante la presentazione dell’iniziativa oggi nel Salone d’Onore del Coni a Roma- quello della prevenzione delle molestie e degli abusi, dentro e fuori lo sport, e’ ovviamente un tema a me particolarmente caro e su cui dedichero’ la massima attenzione durante il mio mandato come ministro. Per questo motivo la decisione della Federazione Italiana Scherma – che su impulso del Comitato Olimpico Internazionale e’ oggi la prima federazione nazionale ad aver adottato una precisa policy sulle molestie garantendo alle vittime il piu’ assoluto anonimato e riservatezza – fa onore allo sport italiano e al Governo che rappresento. Auspico- ha concluso Spadafora- che questo modello sia esempio virtuoso per le altre federazioni e organizzazioni”. Nello specifico, la Federazione Italiana Scherma, sulla scia di quanto attuato dagli organismi internazionali, ha deciso di istituire la figura del ‘safeguarding officer’, definendo gli aspetti organizzativi, amministrativi e procedurali che consentiranno di prevenire ed eventualmente reprimere tutti i casi di abusi sia psicologici che fisici. Presenti al convegno il presidente del Coni, Giovanni Malago’, il membro Cio e componente del Comitato Esecutivo Cio, Ivo Ferriani, il sottosegretario al Pontificio consiglio per la Cultura, monsignor Melchor Sanchez de Toca, il presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport, Fabio Pigozzi, la delegata dell’Autorita’ garante per l’Infanzia e l’adolescenza, Irene Archilletti, l’ispettrice Daniela Scarpetta della IV Sezione della Squadra Mobile di Roma, oltre ai protagonisti dell’iniziativa: i due safeguarding officers della Fie, lo statunitense Samuel David Cheris, presidente della Commissione Legale Fie, e Antonio Fiore, presidente della Commissione Medica Fie e Federscherma. “La scherma ancora una volta si conferma essere una realta’ di vertice del nostro sport- ha detto Malago’- Ci sono dei temi, anche di stretta attualita’, su cui non si puo’ non intervenire. L’immagine di alcune federazioni viene macchiata per il comportamento di singoli e per casi isolati. La scherma attua questa iniziativa per prevenire ed anche per educare. E’ un orgoglio per lo sport azzurro”. Archilletti ha sottolineato come la ‘Safeguarding Policy’ avviata dalla Federazione Italiana Scherma, rientri in pieno nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto tra Autorita’ garante e Coni a tutela dei minori nell’ambito sportivo e che pertanto “non puo’ che essere non solo apprezzata ma anche sostenuta e siamo lieti di dare il nostro contributo anche sul piano operativo”. Per il presidente Scarso “il progetto riguarda una tematica che va trattata con attenzione e senso di responsabilita’. Abbiamo coinvolto delle figure che hanno a che fare con la crescita e l’affermazione della vita dei ragazzi. Questa deve essere l’occasione per affrontare un tema non da andare a correggere, ma per prevenire”.