«In tanti stiamo lavorando affinché l’Hospice non muoia: io credo che lo dobbiamo fare assumendoci tutti le nostre responsabilità, operando senza strombazzamenti e richiamando anche gli altri alle loro responsabilità. Questa situazione nessuno potrà risolverla da solo, e comunque oltre che a non far chiudere la struttura bisogna puntare a sostenerla e a valorizzarla: in una terra in cui è messo a serio rischio il diritto di curarsi, almeno non dev’essere messa a rischio la dignità nell’essere accompagnati alla fine del ciclo-vita». Lo ha affermato il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, intervenendo alla manifestazione solidale in favore dell’Hospice “Via delle Stelle” A chi crede nei sogni… basta un gradino per raggiungere le stelle, tenutasi all’Arena dello Stretto su iniziativa di Atam e Accademia del tempo libero. «Anche per noi, l’inizio dell’anno scolastico ha rappresentato un “primo giorno di scuola” – ha affermato il sindaco in relazione al recentissimo inizio delle lezioni –. Insieme all’amministratore unico dell’Atam Francesco Perrelli e all’assessore comunale Giuseppe Marino abbiamo dato il “buon inizio” ai nostri ragazzi che in queste ore hanno vissuto il loro primo giorno di scuola, cercando di renderlo meno amaro possibile perché proprio oggi hanno fatto il loro esordio i dieci nuovi bus acquistati coi fondi del Pon-Metro. Viste le ristrettezze finanziarie in cui si dibatte il Comune non è stato facile, ma facendo ricorso alle risorse comunitarie in questi anni siamo riusciti a rinnovare il parco-mezzi dell’Atam per intero. Farlo rendendo più sicuro, tranquillo, confortevole l’arrivo dei nostri bambini nei loro istituti e con mezzi accessibili a tutti forse non renderà più dolce l’inizio delle lezioni, ma è un’attenzione che l’Amministrazione comunale ha nei loro confronti».
Del resto studio, ricerca, innovazione sono termini coi quali è bene che gli studenti più giovani familiarizzino al più presto: «Proprio in queste ore ho letto che due bimbi su tre fra quanti stanno cominciando adesso la prima elementare, da grandi, faranno un lavoro che non possono neppure immaginare perché al momento neanche esiste – ha osservato Falcomatà –. E allora, il nostro compito è forse quello d’incoraggiarli anche quando sbagliano, ma soprattutto di supportare l’arma più importante a loro disposizione, così come a nostra disposizione, cioè la fantasia».