Si inaugura questa sera, Lunedì 26 Agosto alle ore 18.00, a Nicotera, presso i locali espositivi Comunali del Castello, la mostra personale del pittore calabrese Mimmo Corrado. La mostra, organizzata nell’ambito degli eventi artistici 2019 curati dal Comune di Nicotera e dal suo Delegato alla Cultura, Pino Leone, rimarrà aperta, con orario di apertura 18.00 – 21.00, fino al 31 agosto ed è l’ultima di una serie di esposizioni d’arte che per tutta l’estate hanno animato la terrazza di Largo Roberto il Guiscardo, rendendo zona Castello un vero e proprio salotto culturale nicoterese. Il pittore Mimmo Corrado è nato a Mileto nel 1947, da anni vive ed opera in Toscana, a Pisa, ma nei suoi quadri la Calabria rimane presente in modo prorompente, raccontando le strade di casa e la calabresità senza alcuna retorica e, a tal proposito, così scriveva di Corrado lo scrittore Sharo Gambino: «Ecco, se dovessi dare di Domenico Corrado una definizione, lo direi, senza un attimo di esitazione, pittore privo di retorica. Retorica nel senso, beninteso, della ricerca di effetti formali. Il suo discorso pittorico è lineare ed essenziale, va diritto alla sostanza dell’oggetto-soggetto, alla sua struttura direi nuda, non conoscendo l’arte delle sovrastrutture e dei cerebralismi che spesso, alla lunga, finiscono con l’appesantire una composizione, rendendola di non facile lettura, col rompere il rapporto arte-pubblico. Questa anti retoricità deriva, al pittore di Mileto, dalla sua natura di calabrese, dall’essere egli impastato di cultura calabrese. Figlio del popolo, educato in un ambiente in cui la formalità è sconosciuta e tutto è schietto, sincero, di queste virtù riempie le sue tele: marine serene e campagne brulle sotto cieli mai sgombri di nuvole, e borghi antichi, carichi di storia, col loro bravo campanile gigante sopra tetti d’oro antico, e i pastori solitari e le sue donne lavoratrici e i bambini sorridenti, ma sul volto una maturità anticipata…». Mimmo Corrado fin dalla sua infanzia, trascorsa dal 1954 al 1963 in Argentina, a Buenos Aires, dava già segni di marcata versatilità nel campo artistico. Nei primi anni trascorsi in Calabria (dal 1963 al 1969) e poi a Milano (dal 1970 al 1975) si è dedicato costantemente alla pittura dove ha adottato sapientemente la tecnica della spatola. Uno stile originale che ha fatto emergere nella sua pittura le sue eccellenti doti di sensibilità cromatica e comunicativa. Nel corso degli anni la sua eclettica attività ha spaziato anche nel campo della musica, della grafica e del restauro. Molte le affermazioni nei concorsi in campo regionale e nazionale, tanto successo per le sue mostre personali, nelle collettive e nelle numerose estemporanee effettuate. Molte sue opere di genere sacro e profano, di paesaggio e di nature morte oggi arricchiscono chiese, pinacoteche, musei, collezioni private italiane e straniere.
Franco Vallone