Il caos regna sovrano a Palazzo Madama dopo la tanto attesa seduta di oggi. Il discorso di Conte lo ha posto per la prima volta come leader del M5S. Il premier ha come si suol dire “bacchettato” duramente il leader della Lega, dando una lezione di diritto Costituzionale, addossandogli la responsabilità della crisi di Governo che è oggi ufficialmente aperta e calendarizzata. Aprendo alle regole europee e ad eventuali nuovi partner politici. Ma Conte ha tenuto a precisare che l’esperienza dell’attuale Governo è conclusa e che consegnerà a Mattarella la sua decisione. Ma questo in realtà non significa nulla …
Salvini ha preso la parola ed ha voluto subito puntualizzare l’esistenza di un sospetto per il quale, il M5S covava già un accordo segreto con il PD. Goccia che ha fatto traboccare il vaso il voto dei pentastellati a Bruxelles, in cui l’ex partito di Grillo ha sostenuto le scelte del duo Macron-Merkel eleggendo Ursula von der Leyen. Salvini vuole una manovra importante con almeno 50 miliardi da utilizzare per abbassare le tasse e migliorare l’economia. Una manovra che probabilmente sforerebbe i parametri dell’Unione Europa, decisione che Francia e Germania hanno già assunto in altri tempi. Inoltre il Ministro dell’Interno ha tenuto a rciordare che la prima sfiducia a Conte la hanno votata i Cinque Stelle quando il premier si è presentato in Parlamento a fare approvare la TAV ed il suo governo gli ha votato contro. Salvini sfida poi i 5Stelle ad attendere e votare prima il taglio dei parlamentari e delle tasse e poi andare subito al voto.
Infine il discorso di Renzi, che ha messo in evidenzia il rischio della crisi di governo, un rischio prettamente di carattere economico al quale potrebbe essere collegato (non esistono studi in tal senso) un probabile aumento dell’IVA e quindi una stangata alle famiglie ed alle imprese. Il capogruppo del PD, autoincensandosi e lodando la precedente esperienza di Governo, quella PD, ha quindi aperto ad una possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle nel nome di salvaguardare il Paese da un acutizzarsi, a suo dire, della crisi economica.
FMP