A seguito degli incresciosi episodi che si sono verificati dopo la gara svoltasi in data 01/08/2019, è doveroso precisare quanto segue: “In riferimento ad alcune accuse rivolte all’Organizzazione del Reggio Karaoke Festival – Terza Edizione, all’indomani della terza tappa svoltasi in data 01/08/2019 in Reggio Calabria, volte a ledere l’immagine della manifestazione in tutte le sue componenti, ci teniamo a sottolineare in modo fermo e categorico alcuni punti. La manifestazione è stata ideata per dare la possibilità a tutti coloro che hanno la passione del canto di sfidarsi di fronte ad un pubblico ed una giuria tecnica e popolare. Ogni concorrente che si iscrive (in maniera del tutto gratuita) viene convocato alcuni giorni prima dell’esibizione presso la nostra sede. Il compito degli organizzatori è leggere e spiegare, in modo minuzioso, comprensibile e chiaro, il regolamento del Festival assicurando un’azione corretta e rispettosa dello svolgimento della competizione e tutto ciò che in essa è previsto. Una volta letto e COMPRESO il regolamento, i concorrenti in gara, firmano il documento di liberatoria per l’assenso e consenso, approvando integralmente tutto ciò che è stato scritto e discusso dall’organizzazione in modo limpido ed esaustivo. La griglia di partenza delle esibizioni viene sorteggiata e trasmessa in diretta Facebook, pubblicamente disponibile e fruibile in qualsiasi momento. La giuria tecnica, come da regolamento, è composta da esponenti di vario genere: sponsor, cantanti, musicisti, artisti e politici che abbiano dimostrato nel corso del loro percorso professionale una certa cultura in ambito musicale e performativo, dunque, artistico. La giuria popolare ha due preferenze da esprimere, in totale libertà. Detto ciò, ci spiace esser venuti a conoscenza di quanto è stato detto in merito la dubbia onorabilità della manifestazione. Capiamo l’amarezza di coloro che NON sono passati al turno successivo e ne comprendiamo il disappunto, soprattutto verso la giuria sia tecnica che popolare. D’altronde, succede nei migliori concorsi canori (neppure il Festival di Sanremo ne è esente!), ma ci sembra IRRIGUARDOSO per chi come NOI mette IMPEGNO, SACRIFICIO e PASSIONE, senza pretendere un solo centesimo a chi decide, in modo libero, di partecipare al concorso. Se si decide di partecipare ad una gara, che sia di canto, di musica, di danza, di Cabaret, se ne deve prevedere anche la sconfitta. Alla stessa stregua, come avvenuto nelle due tappe precedenti, ci lusinga il fatto che anche ieri molti dei concorrenti, tra cui gli eliminati, hanno rivolto noi complimenti sinceri per le modalità d’organizzazione. Vorremmo avere il piacere di incontrare più gente positiva e gente sportiva in questa nostra città, senza quel CULTO DEL SOSPETTO dettato da “LA COLPA è SEMPRE DEGLI ALTRI, A PRESCINDERE!”. Ma voi, onestamente, credete veramente che un concorso così trasparente possa essere pilotato? E poi: a favore di chi? Pensate che tra i nostri parenti: cugini, nipoti, zii, sorelle, fratelli non ci sia nessuno che canti bene da poter ambire al primo premio? Il nostro regolamento vieta in modo categorico la presenza di legami parentali con l‘Organizzazione e con la Giuria. Crediamo fortemente nel nostro progetto, nato nel 2010 in Calabria, e crediamo nei valori della sportività della nostra gente. Esisterà ancora il motto “l’importante è partecipare”? Crediamo proprio di sì. L’importante è partecipare… e divertirsi, aggiungiamo noi. Vi aspettiamo il prossimo 7 agosto a Condofuri per un nuovo appuntamento con la gara. L’Organizzazione”.