Sono sempre di più gli automobilisti che si rivolgono alle concessionarie di auto usate, rispetto agli altri paesi europei. E si conferma anche la preferenza dell’alimentazione diesel, rispetto agli altri motori
Secondo gli ultimi dati del primo semestre del 2019 dell’Osservatorio Autoscout24, sono stati registrati più trasferimenti di proprietà di auto usate, l’1% in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il boom di Internet, che ha dato vita a molti siti specializzati, ha contribuito all’aumento dei numeri, ma anche un aumento correlato all’andamento negativo del mercato della auto nuove, registrato nello stesso periodo, che soffre una contrazione del – 3.5%. Un fenomeno in controtendenza rispetto agli altri paesi europei, in cui invece il mercato sta subendo una flessione, anche consistente, come in Belgio, che chiude i primi sei mesi del 2019 con una variazione negativa del -8%, o anche l’Austria (-1%), la Germania (-1%) e l’Olanda (-0,1%). L’analisi evidenzia che anche nel primo semestre 2019 è stata registrata una forte contrazione delle prime iscrizioni di auto diesel (-28,2% rispetto a gennaio 2018), con una decisa diminuzione della loro quota sulle vendite mensili totali (dal 54,2% al 41,3%). Un fenomeno che, al contrario, non trova riscontro sulla piazza dell’usato dove gli italiani continuano a preferire il diesel, con un aumento dei passaggi di proprietà delle vetture a gasolio ed una crescita mensile del 7,8% e una quota di mercato in aumento al 54,8,% rispetto al 53% del mese di gennaio 2018. Dunque, sei italiani su dieci scelgono il gasolio, che sicuramente offre maggiori vantaggi in termini economici e di durata del motore, nonostante delle performance inferiori rispetto alla classica alimentazione a benzina. Le varie restrizioni, così come il piano di eliminare progressivamente il diesel dalla circolazione, per sostituirlo con motori più ecologici, non frenano la domanda. Così, nei primi sei mesi del 2019 si mantiene sostanzialmente invariata la percentuale la domanda di usato diesel, il 59,3% rispetto al 61% del 2018. L’auto più richiesta è la classica VolksWagen Golf, l’età media della vettura è 8 anni, mentre i prezzi sul mercato si mantengono di gran lunga inferiori rispetto alla media europea. In Italia il prezzo medio di mercato è pari a 13.530, un dato nettamente inferiore rispetto a paesi come Francia (22.160 euro), Germania (17.860 euro), Austria (17.330 euro), Spagna (17.160 euro), Belgio (15.960 euro) e Olanda (15.230 euro). Il prezzo delle automobili usate si conferma mediamente più alto al Nord rispetto al Sud. Sono esclusi i prezzi dei concessionari, ma questa indagine rimane un “termometro” valido per paragonare le diverse aree geografiche. Il picco più alto è stato toccato da Trieste, Milano, Perugia e Bologna, mentre quello più basso è stato registrato a Catanzaro e Genova. L’unica città meridionale nelle prime dieci è Palermo con 15.179 euro, mentre la Campania è mediamente la regione in cui si spende di meno. I prezzi aumentano se la scelta è green, se si preferisce un motore elettrico o ibrido (sino a 26.570 euro). In questo caso l’auto più richiesta è la Toyota Auris. Le ricerche ci dicono che molti utenti continuano a credere nel diesel, soprattutto in quello pulito e moderno, in linea con l’attuale normativa vigente. Il cambiamento verso le motorizzazioni elettriche ed elettrificate avverrà in un orizzonte temporale più lungo, anche se la coscienza green emerge sempre più chiaramente”. Il primo semestre 2019 ha fatto registrare un boom della crescita del mercato dell’usato. Alla luce di questi dati Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, per evitare indesiderate sorprese, consiglia di rivolgersi a rivenditori affermati che possano offrire una garanzia per i primi tempi.
CS Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”