Questa mattina i militari della Compagnia Carabinieri di Locri, con la collaborazione dei Comandi dell’Arma territorialmente competenti su tutto il territorio italiano, hanno eseguito numerose ordinanze applicative di misura cautelare, emesse dal Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura della Repubblica, ponendo fine alle terribili condizioni di sfruttamento di ragazze indifese costrette a prostituirsi. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari è l’epilogo di un’attività investigativa dei militari della Stazione di Siderno coordinati dal Sostituto Procuratore titolare del fascicolo. Gli arrestati sono:
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B. S., nato a Grotteria (RC) il 18.11.1954, ivi residente; K. N. detta “Angela”, nata in il 01.01.1974, residente a Siderno; L. A., nato a Cosenza il 01.02.1967, residente a Zumpano (Cs); N. S., nata in Marocco il 17.07.1988, residente a Siderno (RC) ma domiciliata a Vicenza; A. G., nato a Reggio Calabria il 05.04.1975, residente a Siderno, domiciliato a Cittanova; R. G., nato a Siderno il 01.05.1948, ivi residente; V. R. F., nata a Repubblica Dominicana il 07.05.1978, residente a Caulonia
I primi tre sono sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere, gli altri quattro alla misura degli arresti domiciliari; tutti sono accusati – a vario titolo – di concorso di persone nel reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione mediante la gestione di varie “case di incontri”. Altre tre indagate destinatarie di misura cautelare in carcere sono attualmente irreperibili e attivamente ricercate dagli uomini dell’Arma in Italia e all’estero. Alcune ragazze erano costrette a prostituirsi per le minacce di morte e le violenze subite da sfruttatori senza scrupoli ed anche per evitare che si concretizzassero analoghe intimidazioni nei confronti della famiglie di origine. L’esito delle indagini ha delineato il ruolo:
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di N. S. che, con la complicità di una delle ricercate riusciva a gestire tutta l’attività illecita che ruotava intorno ad un appartamento da lei affittato a Siderno, di proprietà di A. G.i. Emergeva altresì che la stessa gestiva analogamente un altro appartamento nel centro di Milano ove ospitava varie prostitute perché esercitassero l’attività di meretricio, organizzando gli incontri e pattuendo con i clienti anche il prezzo della prestazione da consegnare;
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delle altre due ricercate che, con la complicità del cosentino L. A. – quest’ultimo già coinvolto in altre analoghe inchieste – riuscivano a gestire appartamenti situati nei comuni di Siderno e di Rende, il cui proprietario R. G. era chiaramente a conoscenza dell’attività svolta, consentendone il “particolare” utilizzo;
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di K. N., in arte “Angela”, la quale oltre a prostituirsi all’interno della sua abitazione, organizzava incontri sessuali a pagamento per conto di altre prostitute, facendo da tramite tra queste ultime ed i clienti e mettendo a disposizione un appartamento in cambio di denaro;
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di V. R. F. che, quando si trovava fuori dal comprensorio di Siderno, organizzava incontri sessuali a pagamento in favore di altre ragazze sue conoscenti all’interno dell’abitazione dell’odierno indagato B.S., il quale gestiva autonomamente il proprio appartamento, adoperandosi a ricercare, prelevare, accompagnare in loco le varie prostitute alle quali affittare l’abitazione per l’esercizio della prostituzione in cambio di un compenso giornaliero in denaro.
Nel corso del biennio di indagini sono stati accertati quasi mille clienti, ciascuno pronto a pagare da un minimo di 50 euro fino a 200 euro per incontri a domicilio. Il numero degli avventori era talmente alto che in alcune circostanze le richieste si accavallano determinando lunghe attese all’esterno degli appartamenti, tre dei quali, ubicati nelle vie centrali di Siderno, sono stati sequestrati. All’esito delle operazioni, gli arrestati sono stati condotti presso le Case Circondariali di Reggio Calabria, Locri e Vicenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
comunicato stampa – Comando Provinciale dei Carabinieri