L’aereo civile partito da Israele aveva perso il contatto radio con le autorità di controllo del traffico aereo
Un velivolo civile, partito da Israele e diretto a Samedan (GR), è stato intercettato da un caccia Eurofighter dell’Aeronautica militare italiana. L’apparecchio, un Gulfstream IV alzatosi in volo dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, aveva perso il contatto radio con le autorità di controllo del traffico aereo. L’ordine di decollo immediato, ‘scramble’ in gergo tecnico, del caccia italiano è partito dal Caoc (Combined Air Operation Center) di Torrejon, in Spagna, l’ente della Nato responsabile della sicurezza aerea dell’area, in coordinamento con il Comando operazioni aeree (Coa) di Poggio Renatico, in Emilia Romagna. Il caccia, dopo essersi alzato in volo dalla base di Istrana (Treviso), ha intercettato il velivolo nei cieli tra la laguna di Venezia e Mestre. Dopo aver preso contatto con i piloti ed aver accertato che non vi fossero problemi per la sicurezza, l’Eurofighter F-2000 ha scortato il velivolo fino ai confini dello spazio aereo italiano e l’ha fatto rientro alla base. Questo episodio, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si inserisce nella sempre più stretta vigilanza contro il terrorismo dopo l’attentato dell’11 settembre a New York. Da allora le misure di sicurezza negli scali si sono rafforzate enormemente nel timore di nuovi attacchi kamikaze.
CS Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”