“Negli ultimi giorni si è molto discusso in merito alla movida reggina localizzata nella parte bassa della via marina e alle presunte irregolarità di alcuni locali che porterebbero addirittura a problemi di ordine pubblico”. – Inizia così la nota di Fiepet-Confesercenti in merito alle polemiche sulle attività commerciali che insistono nel lungomare. – “Fermo restando che Confesercenti, con fatti concreti e non semplici dichiarazioni, da sempre si è battuta contro ogni tipo di illegalità e abusivismo, crediamo che iniziare una sorta di “battaglia” in cui tutti perdono e nessuno vince, innescando polemiche che vedono contrapposti operatori economici i quali rispettano le regole, pagano regolarmente i tributi e sono sottoposti pressoché quotidianamente a controlli da parte dei diversi enti preposti, sia dannoso oltreché sbagliato. È proprio per tale motivo che abbiamo voluto incontrare l’assessore alle attività produttive Saverio Anghelone e i dirigenti del settore insieme ad una delegazione di imprenditori che svolgono la loro attività nel lungomare. Un incontro proficuo che è servito a chiarire una serie di passaggi formali contribuendo al contempo a confutare delle affermazioni errate riportate da alcuni comunicati.
Da Giugno – continua la nota – abbiamo assistito ad un “risveglio” del lungomare reggino che rispetto agli ultimi anni è divenuto nuovamente un’attrattore per tutto il territorio metropolitano grazie soprattutto alle varie iniziative organizzate dagli imprenditori dei lidi e dei chioschi, che svolgono con professionalità e correttezza le loro attività. La movida reggina quindi crea economia, fa lavorare direttamente e indirettamente migliaia di persone e centinaia di aziende contribuendo, così, a dare una boccata di ossigeno all’asfittica economia cittadina. Il problema dell’illegalità, quindi, non sono certo i chioschi della via Marina Bassa che operano invece nel pieno rispetto della legge. Infatti non ci si può dimenticare che l’articolo 68 del TULPS, più volte richiamato per “colpevolizzare” le iniziative di intrattenimento di tali attività, può trovare applicazione, secondo la prassi giurisprudenziale consolidata, solo ed esclusivamente quando la serata musicale costituisce l’attività primaria esercitata dall’intrattenitore come, ad esempio, nel caso di una discoteca.
Come Fiepet Confesercenti – conclude la nota – siamo quindi convinti che tutti gli operatori del Lungomare dovrebbero agire in sinergia per continuare il percorso virtuoso intrapreso che va verso la valorizzazione della vocazione turistica cittadina di cui tanto si parla ma che per essere realmente avviata e sostenuta ha bisogno di concordia e unità, non di polemiche sterili utilizzate per tutelare gli interessi di alcuni a scapito di altri”.