Il prestigioso Jerusalem Post, lettissimo quotidiano israeliano in lingua inglese, dedica un ampio servizio al matrimonio ebraico celebrato in Calabria, precisamente a Bova Marina, lo scorso 4 Giugno.
Il lungo articolo, online al link https://www.jpost.com/Opinion/In-a-small-Italian-town-the-first-Jewish-wedding-since-Talmudic-times-595226?utm_source=shavei+israel+-+english&utm_term=0_c64acda96a-c717289423-10294825&fbclid=IwAR0Vwwvmi_cDs6vor07DzDAFrdGxlSnQz39ivisnUHUla2Rcr8mnK712o6I e firmato dal giornalista Michael Freund, contiene tantissimi apprezzamenti sia per l’evento che per la città che l’ha ospitato: ricordiamo che a Bova Marina sono stati rinvenuti i resti di una sinagoga risalente al IV secolo, uno dei rari esempi di sinagoghe del periodo romano di cui sono state ritrovate tracce. Ecco qualche estratto dal pezzo del JPost: “Situato lungo la costa meridionale dell’Italia, nella regione della Calabria, vicino alla punta estrema dello Stivale, il villaggio di Bova Marina appare un luogo improbabile per testimoniare la storia ebraica. La piccola città, che ospita poco più di 4.000 persone, si trova tra spiagge tranquille con viste mozzafiato sul Mar Ionio e colline selvagge che si estendono tra ampi tratti di terreni agricoli. Caratteristico e rustico, c’è poco in superficie da suggerire anche il più remoto legame con il popolo di Israele. Tuttavia, proprio a Bova Marina, sul sito di un’antica sinagoga, si è svolto il mese scorso un evento ebraico storico e ispiratore. Il 4 Giugno, il dottor Roque Pugliese e la dott.ssa Ivana Pezzoli, entrambi ‘Bnei Anusim’ (discendenti di ebrei iberici costretti a convertirsi durante il XIV e il XV secolo), si sono sposati sotto un huppah, il tradizionale baldacchino nuziale, eretto appositamente per l’occasione. (…) La coppia aveva scelto specificamente Bova Marina come luogo delle loro nozze. La ragione della loro scelta era tanto nobile quanto romantica: chiudere un cerchio storico e riportare la vita ebraica al sito. Mentre la maggior parte degli ebrei non ha mai sentito parlare di Bova Marina, in realtà è sede di qualcosa di unico: la seconda più antica sinagoga mai trovata in Europa, risalente al IV secolo d.C. Più di 35 anni fa, i costruttori di strade che cercavano di migliorare le infrastrutture di trasporto nella zona, hanno scoperto quello che sembrava essere un sito archeologico, uno dei tanti che si trovano spesso in un Paese come l’Italia. Ma i lavoratori non avevano idea del significato di ciò che avevano scoperto. Dopo che i detriti sono stati ripuliti, è diventato evidente che questo era qualcosa di speciale: le rovine di un’antica sinagoga risalente a 1500 anni fa. (…) Al matrimonio era difficile contenere l’emozione e l’eccitazione tra i 100 o più invitati, poiché tutti noi sapevamo che questa era la prima volta dall’era talmudica che una coppia ebrea si sposava nel sito. Sottolineando il significato dell’evento, i leader dell’ebraismo italiano sono venuti da Roma, Milano e altrove per partecipare. Includevano il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano, il rabbino Elia Richetti di Milano e Napoli, il Capo Rabbino di Firenze Gad Piperno e la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, la signora Noemi Di Segni. Il matrimonio è stato presieduto dal rabbino Umberto Piperno, l’ex rabbino capo di Napoli. Decine di altri ‘Bnei Anusim’ provenienti da tutta l’Italia meridionale e dalla Sicilia sono venuti a Bova Marina per partecipare ai festeggiamenti. Il matrimonio e la sua posizione sono stati un ricordo tangibile di questa parte del glorioso passato ebraico d’Italia. (…) E, come hanno suggerito gli sposi, può servire per annunciare un nuovo capitolo di rinascita e ringiovanimento per i ‘Bnei Anusim’ della Calabria”.