Marocco. L’ambientalista Kabouri: Buste di tela che passione

Inasprite le sanzioni contro l’utilizzo di sacchetti di plastica

(DIRE) 12 Lug. – Il Marocco, in linea con molti altri Paesi africani – tra cui Ruanda, Tanzania e Nigeria – punta a diventare plastic-free e di recente ha intensificato le misure per contrastare la diffusione delle buste di plastica. Alla legge del 2016 che vieta la produzione, l’import-export e l’utilizzo dei sacchetti, di recente se n’e’ aggiunta un’altra che introduce l’obbligo dei sacchetti in tela riciclabile. “Le buste di plastica sono arrivate una ventina d’anni fa, fino ad allora la gente usava le tradizionali sporte di tela. Bisogna tornare a quella pratica” spiega alla ‘Dire’ Ashraf Kabouri, presidente di Jazz 3/4, associazione impegnata in vari ambiti tra cui la promozione dell’ambiente.
Per l’attivista, le iniziative intraprese da Rabat vanno nella direzione giusta: “Secondo i dati del ministero dell’Ambiente, tra il 2015 e il 2018 la produzione di sacchetti in plastica si e’ ridotta del 50 per cento, pari a 35mila tonnellate”. D’altronde, il regno marocchino ha una lunga tradizione in tutela ambientale: “Da oltre mezzo secolo – riferisce Kabouri – il Marocco applica una politica articolata, che va dalla riforestazione alla protezione di specie in via d’estinzione”. Ma a fronte di molti cittadini rispettosi delle regole, ancora in molti “gettano le buste di plastica o i rifiuti in mare o ai bordi delle strade. È desolante”.
Per questo associazioni come Jazz 3/4 puntano sulla senzibilizzazione e l’informazione, guardando soprattutto a bambini e giovani, come dice l’attivista. Un’azione che gode della collaborazione della Leonardo DiCaprio Foundation: “Ogni anno – prosegue Kabouri – organizziamo carovane di sensibilizzazione nelle citta’ a cui a volte partecipa anche l’attore hollywoodiano”.
Previsti poi incontri nelle scuole: “mostriamo ai bambini dei documentari a cui segue un dibattito. Gli chiediamo se conoscono le regole per rispettare l’ambiente e se hanno voglia di creare ‘club per l’ambiente’ per proseguire la nostra azione di sensibilizzazione. E’ un lavoro lungo, ma non demordiamo”.
Oggi in Marocco coloro che fabbricano, importano o vendono sacchetti di plastica rischiano multe salate, che vanno dai 180 ai 46mila euro di ammenda, tutte misure inasprite grazie all’ultima riforma di legge. Ma secondo il presidente di Jazz 3/4, “sebbene le leggi ci siano, non vengono applicate.
Servirebbe un corpo di polizia speciale per l’ambiente incaricato delle ispezioni e delle multe. Se le persone cominciano a subire sanzioni economiche a causa delle buste e’ certo che smetteranno di usarle”.
Tra il 2016 e gennaio 2019, stando ai dati diffusi dal ministero dell’Interno, sono stati effettuati oltre 740mila controlli, per un totale di 5 milioni di dirham di multe confluiti nelle casse dello Stato, l’equivalente di circa 460mila di euro. Una cifra consistente ma del tutto inadeguata a coprire le spese per ripulire i quartieri dai sacchetti: un intervento da 7.500 tonnellate di rifiuti, costato in totale 83 milioni di dirham.
(Alf/Dire) 17:52 12-07-19

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