Presso i locali del Salone della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù è stato illustrato il documento di presentazione dell’idea progettuale di riqualificazione del quartiere “Ferrovieri – Pescatori”.
All’incontro erano presenti l’Architetto Nico Chirico, autore dell’idea progetto, la Professoressa Angela Busacca, docente di Diritto Sportivo presso l’Università Mediterranea, l’avvocato Giuseppe Lombardo, Direttore Provinciale di Special Olympics Reggio Calabria, il Presidente del Csi provinciale Paolo Cicciù insieme alle istituzioni rappresentate dal sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e dall’assessore alla Pianificazione sostenibile del territorio, Mobilità e Trasporti, Smart City, Politiche UE e Pon Metro e Politiche Energetiche, Giuseppe Marino.
“Il disegno è quello di recuperare una dimensione più umana favorendo percorsi di mobilità alternativa – ha dichiarato il sindaco Falcomatà.
L’obiettivo è quello di avviare nel quartiere reggino e nell’area adiacente alla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù un’esperienza innovativa di rigenerazione urbana e comunitaria, attraverso interventi di contrasto all’esclusione sociale e al degrado territoriale. “L’idea – progetto” prevede un restyling completo dell’area adiacente alla Chiesa riconvertendo le aree pubbliche, in particolar modo il campetto polivalente per destinarle ad attività di socializzazione e aggregazione. Da oggi, grazie ai fondi comunitari che sono stati stanziati il sogno può diventare realtà. Occorre ricordare che il cambiamento non deve fare paura. Ricordate le diverse parole spese prima del restyling di Piazza Duomo con tante persone che non avevano condiviso il progetto solamente perché non potevano più parcheggiare davanti alla cattedrale della nostra città? Oggi, Piazza Duomo è un luogo meraviglioso, vivo ventiquattro ore al giorno, totalmente rinnovato e pedonalizzato. Il disegno del cambiamento non deve fermarsi: penso al lavoro sul rione Guarna, il rione Ceci, Pellaro, le operatività per recuperare la dimensione dei cortili pensando all’isolato “87 e 88” di Tremulini, la villetta di Santa Caterina, Piazzetta Matteotti a Catona. Dobbiamo favorire il cambiamento: ritornando a vivere la dimensione del quartiere”.
“I confronti tra la nostra amministrazione ed i cittadini del rione “Ferrovieri -Pescatori” sono stati molteplici – ha affermato l’assessore Giuseppe Marino.
Gli incontri sono sempre volti a risolvere qualsiasi tipo di problematica con la voglia, dell’intero quartiere di ottenere un vero e proprio riscatto sociale.
Abbiamo iniziato a scrivere questo progetto trovando le persone giuste che ci hanno aiutato in questo. Ringrazio lo studio Artuso, l’Architetto Chirico: è stato un lavoro a tre mani, un iter di progettazione condivisa composta dall’amministrazione, i cittadini e i tecnici. Siamo qui per assumere degli impegni: attraverso l’utilizzo i fondi europei, in particolare del Pon Metro possiamo assumere l’impegno di concretizzare questa idea progetto. Lo possiamo fare perché abbiamo messo a finanziamento una scheda che prevede una rigenerazione urbana e la realizzazione di percorsi pedonali protetti. Il percorso non riguarda solamente il quartiere “Ferrovieri- Pescatori” ma anche i quartieri di Salice, Pellaro ed il rione Guarna. Siamo riusciti ad ottenere un finanziamento di 2 milioni e 100 mila euro che ci permette di passare ad una fase attuativa del progetto. L’intento è quello di riconvertire spazi pubblici che favoriscano la partecipazione di tutti i cittadini, particolarmente quelli a maggiore rischio emarginazione, per educare alla cura dell’ambiente e prevenire fenomeni di illegalità.”.
Il percorso è stato condiviso con il Settore Giovani di Azione Cattolica del Sacro Cuore di Gesù, grazie alla spinta del Parroco don Umberto Lauro e del gruppo Adulti di azione Cattolica che ha seguito un filo conduttore dettato dalle parole di Papa Francesco contenute nell’enciclica “Laudato Si”: “E’ necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro sentirci a casa all’interno della città che ci contiene e ci unisce. In tal modo gli altri cessano di essere estranei e li si può percepire come parte di un “noi” che costruiamo insieme (LS 151)”.