Pone la Calabria ad assumere provvedimenti urgenti e responsabili, pone la propria organizzazione e gli agricoltori calabresi in stato di convocazione permanente, pronti alla mobilitazione generale.
La Cia-Agricoltori Italiani della Calabria si rivolge al Presidente Oliverio perché il governo regionale affronti definitivamente e con chiarezza la drammatica situazione dei Consorzi di Bonifica Calabresi. La Cia-Agricoltori Italiani della Calabria riconosce ai Consorzi un ruolo determinante per la tutela, la salvaguardia e la pianificazione strategica del territorio, ma in una logica di opere ed interventi reali che arrechino benefici tangibili ai consorziati.
L’inesistenza operativa dei Consorzi è evidente, se si eccettuano gli interventi dal sapore clientelare, con il conseguente abbandono del territorio al proprio destino.
La protesta degli agricoltori presso le nostre sedi è continua e si è accentuata con il ricevimento di cartelle esattoriali per servizi e manutenzioni non eseguiti, con la beffa aggiuntiva di non avere diritto al voto in occasione degli appuntamenti elettorali per il rinnovo degli organismi consortili.
Il contributo consortile deve essere ancorato al beneficio che i consorziati traggono dalle opere di bonifica in base ai piani di classifica, che oggi presentano profonde carenze per il modo con cui sono stati elaborati: da subito la Cia-Agricoltori Italiani della Calabria ha sostenuto che la modifica dell’art. 23 comma 1 non avrebbe apportato alcun risultato significativo.
Il progetto di autoriforma che ha portato i Consorzi di bonifica da 17 a 11, a circa dieci anni dall’entrata a pieno regime, non ha prodotto gli effetti auspicati per le imprese e per i territori in termini di efficacia, efficienza e trasparenza.
Non è più accettabile che i Consorzi di bonifica vengano gestiti secondo logiche di parte e non nell’interesse dei consorziati e dell’agricoltura calabrese, ma è necessario realizzare una loro democratizzazione, svicolando l’imposizione consortile dall’essere strumento di mantenimento per soggetti che intendono essere mantenuti perenni.
I regolamenti elettorali varati nella scorsa tornata elettorale sono la controprova del tentativo, riuscito, grazie all’ignavia di qualcuno, di legalizzare la conservazione imperitura dei veri ed unici beneficiari del carrozzone consorzi.
La Cia-Agricoltori Italiani della Calabria inoltre esprime profonda preoccupazione per la situazione economico/finanziaria in cui versano i Consorzi di Bonifica in Calabria.
I conti, purtroppo, raffigurano una situazione al collasso, e l’attuale governance ha dimostrato incapacità e opacità nella gestione: quanto basta perché si abbia il coraggio e il dovere di intervenire nei modi più opportuni per porre fine ad una situazione deficitaria irreversibile.
I continui ricorsi presso le commissioni tributarie provinciali per opporsi all’ingiusto, anche sulla base della recente sentenza della Suprema Corte che ha ritenuto illegittimo il sistema impositivo dei consorzi calabresi, e le continue richieste di rimborso del non dovuto renderanno sempre meno certi e veri i bilanci consortili.
La Cia-Agricoltori Italiani invita alla riflessione tutti i sindaci della Calabria, i primi e diretti rappresentanti dei cittadini sul territorio, perché non si taccia più sullo scandalo dei Consorzi di bonifica calabresi, la cui inefficienza si ripercuote sul destino dei loro territori, per la non salvaguardia dei quali i propri cittadini sono costretti anche a pagare. Un paradosso sul quale non si può non riflettere e conseguentemente agire.
La Cia-Agricoltori Italiani della Calabria, gli agricoltori associati e non, si ritengono in convocazione permanente per una mobilitazione generale di tutta l’organizzazione, qualora si ravvisino ulteriori ritardi e mancanza di azioni immediate risolutive che sono nei poteri della Regione Calabria.
E’ necessario ed auspicabile che la Regione Calabria, il Presidente Oliverio, prenda atto della grave situazione e assuma provvedimenti urgenti ed inderogabili per rendere ai calabresi Consorzi di Bonifica che sappiano esercitare il ruolo che gli compete, con efficienza, efficacia e democratica trasparenza.
L’inesistenza operativa dei Consorzi è evidente, se si eccettuano gli interventi dal sapore clientelare, con il conseguente abbandono del territorio al proprio destino.
La protesta degli agricoltori presso le nostre sedi è continua e si è accentuata con il ricevimento di cartelle esattoriali per servizi e manutenzioni non eseguiti, con la beffa aggiuntiva di non avere diritto al voto in occasione degli appuntamenti elettorali per il rinnovo degli organismi consortili.
Il contributo consortile deve essere ancorato al beneficio che i consorziati traggono dalle opere di bonifica in base ai piani di classifica, che oggi presentano profonde carenze per il modo con cui sono stati elaborati: da subito la Cia-Agricoltori Italiani della Calabria ha sostenuto che la modifica dell’art. 23 comma 1 non avrebbe apportato alcun risultato significativo.
Il progetto di autoriforma che ha portato i Consorzi di bonifica da 17 a 11, a circa dieci anni dall’entrata a pieno regime, non ha prodotto gli effetti auspicati per le imprese e per i territori in termini di efficacia, efficienza e trasparenza.
Non è più accettabile che i Consorzi di bonifica vengano gestiti secondo logiche di parte e non nell’interesse dei consorziati e dell’agricoltura calabrese, ma è necessario realizzare una loro democratizzazione, svicolando l’imposizione consortile dall’essere strumento di mantenimento per soggetti che intendono essere mantenuti perenni.
I regolamenti elettorali varati nella scorsa tornata elettorale sono la controprova del tentativo, riuscito, grazie all’ignavia di qualcuno, di legalizzare la conservazione imperitura dei veri ed unici beneficiari del carrozzone consorzi.
La Cia-Agricoltori Italiani della Calabria inoltre esprime profonda preoccupazione per la situazione economico/finanziaria in cui versano i Consorzi di Bonifica in Calabria.
I conti, purtroppo, raffigurano una situazione al collasso, e l’attuale governance ha dimostrato incapacità e opacità nella gestione: quanto basta perché si abbia il coraggio e il dovere di intervenire nei modi più opportuni per porre fine ad una situazione deficitaria irreversibile.
I continui ricorsi presso le commissioni tributarie provinciali per opporsi all’ingiusto, anche sulla base della recente sentenza della Suprema Corte che ha ritenuto illegittimo il sistema impositivo dei consorzi calabresi, e le continue richieste di rimborso del non dovuto renderanno sempre meno certi e veri i bilanci consortili.
La Cia-Agricoltori Italiani invita alla riflessione tutti i sindaci della Calabria, i primi e diretti rappresentanti dei cittadini sul territorio, perché non si taccia più sullo scandalo dei Consorzi di bonifica calabresi, la cui inefficienza si ripercuote sul destino dei loro territori, per la non salvaguardia dei quali i propri cittadini sono costretti anche a pagare. Un paradosso sul quale non si può non riflettere e conseguentemente agire.
La Cia-Agricoltori Italiani della Calabria, gli agricoltori associati e non, si ritengono in convocazione permanente per una mobilitazione generale di tutta l’organizzazione, qualora si ravvisino ulteriori ritardi e mancanza di azioni immediate risolutive che sono nei poteri della Regione Calabria.
E’ necessario ed auspicabile che la Regione Calabria, il Presidente Oliverio, prenda atto della grave situazione e assuma provvedimenti urgenti ed inderogabili per rendere ai calabresi Consorzi di Bonifica che sappiano esercitare il ruolo che gli compete, con efficienza, efficacia e democratica trasparenza.