Fra squilli di trombe e proclami, l’attuale amministrazione ha annunciato il conseguimento dell’ennesima vittoria tecnico-amministrativa, ovvero l’azzeramento dell’impatto ambientale nell’ambito di Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che, purtroppo, aggiungiamo noi, di sostenibile ha solo il nome.
È notizia di qualche giorno fa che Reggio Calabria è stata selezionata, insieme ad altri due Comuni calabresi, nell’ambito di un bando regionale che prevede il finanziamento di interventi a supporto della logistica urbana: un milione e duecento mila euro per la creazione di un sistema citylogistic. La proposta progettuale dalla Giunta comunale prevede la creazione del “Reggio Calabria City Log”, un sistema che interviene sul centro storico cittadino, ed in particolare sull’area pedonale del Corso Garibaldi per mitigare gli effetti della circolazione merci per il rifornimento di tutte le attività commerciali. In particolare si prevede la realizzazione ai margini nord e sud della città di due poli logistici che dovrebbero assicurare, con il supporto di mezzi elettrici e l’istituzione di nuovi spazi di carico/scarico, il trasporto delle merci alle attività commerciali al dettaglio.
Noi tutti conosciamo la situazione del traffico reggino e sicuramente non è determinato da qualche furgone che parcheggia, per non più di mezzora e soprattutto nelle primissime ore del mattino, in prossimità dell’esercizio commerciale da servire, inficiando, come ci vuol far credere l’amministrazione comunale, la qualità dell’ambiente e la fruizione turistica della via principale di Reggio Calabria. Sappiamo bene invece che il congestionante traffico che tiene in ostaggio il centro storico è determinato da una rete stradale vetusta, dalla mancanza di parcheggi organizzati, ma soprattutto dalla mancanza di controlli sulla circolazione; ricordiamo a tal proposito che, a distanza di anni, abbiamo dovuto subire dapprima la totale assenza del Comandante del Corpo dei Vigili Urbani ed oggi la presenza part-time di uno ceduto in prestito dal Comune di Lamezia.
Se a quanto prima descritto, aggiungiamo la realizzazione dei varchi di accesso (sud e Nord) al Corso Garibaldi, con annessi poli per il rifornimento di tutte le attività commerciali al centro storico, non osiamo immaginare quale potrà essere la situazione che si verrà a creare non solo per quanto concerne la circolazione, ma anche e soprattutto per le ricadute sulla qualità dell’ambiente.
Per restare in tema di circolazione e impatto ambientale, nel solito stile di questa amministrazione, riassumibile in cinque anni di selfie, video domenicali e spezzoni di vita quotidiana che avrebbero fatto invidia persino al più noto Peter Weir, regista del pluripremiato “The Truman Show”, in merito al servizio di “bike sharing”, inaugurato nei giorni scorsi, ci chiediamo se, oltre all’acquisto delle 180 biciclette ed alla realizzazione delle 10 postazioni, questa amministrazione ha mai pensato di provvedere alla manutenzione della pista ciclabile già “esistente” che tutto è tranne che ciclabile.
Bene il servizio che si vuole garantire, ma ci si chiede, dove mai si potrebbe circolare in bici? e se sì con quali rischi visto che inevitabilmente ci si troverebbe in mezzo alle strade carrabili? (ci ha fatto sorridere vedere Sindaco e giunta che durante l’inaugurazione del servizio andava a spasso in bicicletta utilizzando come apripista al traffico i veicoli della Polizia Municipale).
Tutte le iniziative messe in campo per migliorare questa martoriata Città sono assolutamente lodevoli, ma per essere veramente efficaci, e non risultare speciose e fini a se stesse, dovrebbero essere inserite in un progetto più vasto di riqualificazione urbanistica che passi prima di tutto dall’efficientamento della rete stradale e dal ripristino dei servizi minimi e successivamente all’implementazione di tutte quelle iniziative che possano produrre ricadute oggettive sulla qualità dell’ambiente e la fruibilità delle aree in termini socioeconomici ancorché turistici.
Di un programma urbanistico di crescita ancorché in senso ambientale non c’è traccia anzi ancora una volta ci troviamo a denunciare l’ulteriore beffa che si va prefigurando per noi reggini. È notizia di pochi giorni fa che il Ministero dei Beni Culturali ha dato parere favorevole al progetto riguardante la realizzazione del molo di attracco per navi traghetto che dovranno garantire il collegamento marittimo Reggio Calabria-Messina per il trasporto su gomma di mezzi pesanti, presentato dal consorzio delle società Caronte&Turist e Diano; adesso serve solo l’ok del Mistero dell’Ambiente.
Si pensi solamente alle ricadute ambientali e sulla viabilità degli interventi previsti, questo si un vero problema su cui si dovrebbe concentrare il lavoro dell’amministrazione comunale.
Ricordiamo bene le dichiarazioni del Sindaco Giuseppe Falcomatà che, nel dicembre 2018, dichiarava: “È un progetto insensato, oltre che altamente dannoso, di fronte al quale ci opporremo con assoluta fermezza” o dei suoi compagni di partito, Castorina (PD): “Noi continueremo a batterci con ogni mezzo che la legge ci consente per scongiurare quello che ancor di più oggi appare come un sopruso, un atto di forza ingiustificato e quasi intimidatorio che questo Governo vuole imporre al nostro territorio”
Ci chiediamo qual è stato il seguito di queste e tante altre dichiarazioni? Quali sono state le iniziative messe in campo nel frattempo da questa Amministrazione per scongiurare l’ulteriore beffa che vediamo perpetrarsi ai danni della nostra Reggio con ricadute in termini Ambientali, Socioeconomici e di Eco-Sostenibiltà?
Nicola Malaspina
Presidente Centro Studi Tradizione Partecipazione