In Slovenia orso attacca e ferisce 80enne. L’aggredita non è in gravi condizioni

Il caso riaccende  il dibattito sulla pericolosità di questi animali. Giovedì il parlamento di Lubiana ha votato l’uccisione di 200 orsi e 11 lupi. Lo Sportello dei Diritti propone, anziche’ l’abbattimento, il ricollocamento in natura in altri paesi, anche all’estero, dove si assiste ad una rivalutazione degli animali selvaggi. In Slovenia, un orso ha attaccato e ferito una donna di 80 anni. Secondo le autorità, l’animale ha aggredito l’anziana donna sabato mattina ai margini del villaggio di Vrh, che si trova a circa 20 chilometri a sud della capitale Lubiana. La donna è stata portata in ospedale poichè nell’attacco ha riportato ferite alla testa e alle gambe ma non è in pericolo di vita. Circa mille orsi vivono nelle grandi foreste della Slovenia e negli ultimi dieci anni la popolazione è quasi raddoppiata. Gli attacchi agli umani sono rari. Per più di dieci anni, non c’è stata un solo attacco con esito mortale. Lo scorso anno alcuni animalisti avevano segnalato il passaggio di un orso bruno nei boschi di Trieste dalla vicina Slovenia. La località ’è stata volutamente tenuta anonima per non allarmare le persone e per tutelare l’animale. Solo giovedì il parlamento sloveno aveva approvato una legge che prevede l’abbattimento di 20 orsi e 11 lupi per ristabilire l’equilibrio nel rapporto con l’uomo. Tempi durissimi per gli orsi sloveni e i loro colleghi lupi, a seguito di un contesto in cui sono state sempre più numerose le segnalazioni di presenze di orsi nei pressi di città o villaggi. Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, una soluzione sarebbe ricollocarli in altri paesi dell’Europa occidentale dove si assiste ad una rivalutazione degli animali selvaggi in natura. Si inizia a proteggere i lupi e gli orsi e in questi paesi si desiderano esemplari più vigorosi, come quelli che si trovano in Slovenia, per migliorare il fondo genetico locale. In particolare, per quanto riguarda gli orsi si tratta di una specie scomparsa in Europa occidentale da anni. Occorre trovare soluzioni alternative all’abbattimento.

Comunicato Stampa – Giovanni D’Agata

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