Martedì 25 Giugno 2019 alle ore 21:00, presso la sede del Club Alpino Italiano sezione Aspromonte di Reggio Calabria, si terrà la conferenza: “Le fiumare, arterie dell’Aspromonte”. Su questi scrigni naturali relazionerà uno dei massimi esperti nel campo, il prof. Giuseppe Bombino, socio della sezione reggina da oltre dieci anni. Il prof. Bombino nasce a Reggio Calabria il 24 novembre 1971. Nel 1997 si Laurea in Scienze Forestali presso l’Università degli Studi di Reggio Calabria con il massimo dei voti, la lode e due Premi di Laurea. Nel 2001 consegue il Dottorato di Ricerca in “Idronomia Ambientale” presso l’Università degli Studi di Palermo. Nel quinquennio 2013/2018, ha rivestito il ruolo di Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e di Coordinatore di Federparchi Calabria (dal 2016 al 2018). Per l’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, è stato Componente dell’Advisory Board nell’ambito del Progetto Europeo “Trees” (Timber Regulation Enforcement to protect European wood Sector from criminal infiltration) per il contrasto del crimine nel settore forestale e boschivo. Dal 2009 è Consigliere dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Reggio Calabria. Nell’anno 2018 è stato insignito del Premio Nazionale “Ambiente e Legalità”, istituito da Legambiente e Libera e nello stesso anno del Premio “Piacentini” per l’azione condotta a difesa del patrimonio ambientale. È appassionato di Storia e Letteratura Antiche dell’Area dello Stretto di Scilla, contribuendo al progresso degli Studi intorno alla cosiddetta “Questione Omerica”.
«Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, l’inverno quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque». I torbidi torrenti descritti nella nota opera dello scrittore calabrese Corrado Alvaro sono le fiumare: ampie vallate riempite di ghiaia e ciottolame che solcano l’estremità meridionale della Calabria, esse rappresentano uno degli aspetti più peculiari del paesaggio aspromontano. Corsi d’acqua che, originandosi alle quote altimetriche più elevate, “precipitano” verso la costa attraversando il territorio agro-forestale, gli ambiti rurali, i borghi e le città. Malgrado, in passato, l’esigenza di recuperare aree agricole e urbane ha spesso condotto alla realizzazione di interventi per il controllo delle dinamiche fluviali provocando la perdita di importanti caratteri ecologici, la potente naturalità della La Verde, del Bonamico, dell’Amendolea e delle altre fiumare, custodiscono ancora pozze d’acqua cristallina e cascate impetuose. Storici e geografi dell’antichità come Tucidide, Plinio, Edrisi, Strabone, Polibio, Barrio, ci tramandano che alcune di queste fiumare erano navigabili, quindi fiumi perenni. Ciò da un’idea delle profonde mutazioni idroorografiche che ha dovuto subire tale territorio in seguito agli innumerevoli disboscamenti, ai terremoti ed alle frane succedutesi nel corso di secoli. Il prof. Bombino, che dal 2005 è Ricercatore e Docente presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dove svolge attività didattica e di ricerca in materia di difesa del suolo, pianificazione dei bacini idrografici, ecologia fluviale e sistemazione dei corsi d’acqua in ambiente mediterraneo, su questi temi ha prodotto circa 100 pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali, per le quali svolge anche la funzione di revisore.