La Giunta comunale reggina e i capigruppo di maggioranza a Palazzo San Giorgio aderiscono alla manifestazione nazionale promossa dalla triplice sindacale per il prossimo Sabato 22 Giugno a Reggio Calabria.
Dopo l’incontro tra il sindaco Falcomatà ed i rappresentanti della triplice sindacale, con l’adesione “formale e sostanziale” come è stata definita dallo stesso primo Cittadino, l’Esecutivo e la Maggioranza comunale dichiarano la loro piena adesione al corteo sindacale unitario che si svolgerà per le vie cittadine nella giornata di sabato.
“Crediamo sia importante esserci e metterci la faccia personalmente – scrivono gli Assessori e i Capigruppo di maggioranza in una nota congiunta – perchè siamo convinti che questa manifestazione possa rappresentare un segnale importante per il Paese e anche per la nostra città. Per sabato sono attese a Reggio migliaia di persone da tutta Italia e da tutta la Calabria. E’ la prima volta da quasi 50 anni che la nostra città costituisce il palco scenico di una manifestazione unitaria nazionale di tale portata”.
“Sarà l’occasione per ribadire la voglia di riscatto dell’intero Mezzogiorno d’Italia – prosegue la nota – della battaglia per lo sviluppo dei nostri territori, per un welfare più equo e sostenibile, in grado di valorizzare il lavoro e non eslusivamente il reddito, per un sistema di trasporti adeguato ad un’area baricentrica nel contesto del Mediterraneo, per un’azione efficace di contrasto alle mafie che tuteli gli investimenti ed il lavoro onesto dei nostri concittadini, per un sistema sanitario efficiente e di qualità, basato sui diritti delle persone e non su meri calcoli contabili. Saremo in piazza con convinzione al fianco dei nostri giovani, affinchè si possa programmare per loro, come afferma lo stesso titolo della manifestazione, un “futuro” differente, insieme con l’opportunità di potersi affermare professionalmente nella loro terra, senza essere costretti ad andare lontano per formarsi e lavorare”.
“Saremo in piazza – concludono – per un Sud che guarda quindi ai diritti e non ai privilegi, per una crescita socioeconomica che può rappresentare un rilancio per l’intero sistema Paese, promuovendo una piattaforma alternativa che valorizza la coesione dei territori, lontano da quella logica di autonomia differenziata, oggi tanto in voga, che rischia di spezzare definitivamente il patto di solidarietà sul quale è fondata la nostra Repubblica e la sua Costituzione”.