Un convegno e una mostra, non fotografie ma vignette, di forte impatto, che stigmatizzano luoghi comuni e danno la dimensione della gravità della violenza, fisica e psicologica, sulle donne, e dei danni che questa causa ai bimbi, senza infanzia, che vi assistono. La suggestiva mostra, “Violenza (in)immaginabile”, con le vignette eloquenti di Stefania Spanò, in arte AnarKikka, è organizzata della Commissione Pari Opportunità della Città Metropolitana di Reggio Calabria, presieduta da Laura Bertullo, e da “Non una di meno” e sposata dall’Amministrazione Falcomatà. Le eloquenti vignette hanno inteso smontare gli stereotipi, e ammonire sulla pericolosità del fenomeno che porta, troppo spesso, a conseguenze estreme, sia ai danni della madre, sia dei figli, che ne saranno segnati per la vita.
L’incontro-dibattito, “Le mille facce della violenza contro le donne – Viaggio tra le nascoste trame del DDL Pillon”, organizzato in collaborazione con Non una di meno – Sezione Reggio Calabria, ha visto la partecipazione, con Laura Bertullo, di Lucio Dattola, componente C.P.O. del COA di Reggio Calabria; Giovanna Vingelli, docente di Studi di Genere presso Unical; Elisa Mottola, psicologa e psicoterapeuta Consultorio San Marco, e Viviana Porcino, segretario regionale A.S. Calabria C.P.O Città Metropolitana. L’incontro è stato moderato da Antonella Tassitano, di Non una di meno.
“La parola violenza compare solo in due punti del testo – ha affermato il Vicesindaco Riccardo Mauro – e già basterebbe questo a far comprendere l’inadeguatezza del Ddl Pillon. Lo stesso non prevede nulla nei casi di violenza domestica e questo è un dramma. La violenza domestica, purtroppo, in Italia, rappresenta un fenomeno di enormi dimensioni, e uno dei problemi più insormontabili per le donne che sono vittima di questa atrocità è proprio quella di riuscire a fuggire dal partner abusante. Tutto ciò avviene perché la violenza è, nella maggior parte dei casi, anche violenza economica, oltre che fisica e psicologica. Inoltre, secondo il documento, l’obbligo di mediazione familiare non viene meno neanche in queste gravissime circostanze. Per tutti questi motivi non va modificato, ma ritirato in toto. Il Ddl Pillon è, infatti, disapprovato in modo pressoché bipartisan, così come è condannato anche da Onu e Cassazione. Vorrei, infine, fare i miei complimenti al Movimento e alla Commissione per avere, ancora una volta, centrato un tema di grande attualità, nonché pericolosità sociale, e per essere riusciti a coinvolgere relatori altamente qualificati che hanno dato un apporto fondamentale alla riflessione. Come amministrazione Metropolitana, col Sindaco Falcomatà, ci schiereremo contro l’approvazione di questo scellerato documento”.