Nei giorni scorsi il commissariato di P.S. di Carrara ha tratto in arresto un trentenne di nazionalità nigeriana resosi responsabile dei delitti aggravati di resistenza, violenza e lesioni continuate contro pubblici ufficiali. Nel dettaglio, un dipendente dell’azienda di trasporti CCT Nord con mansioni di controllore aveva sorpreso lo straniero a bordo di un autobus di linea senza titolo di viaggio; alla richiesta di esibire un valido documento di riconoscimento ai fini della comminazione della relativa sanzione amministrativa, lo stesso si dava alla fuga scendendo dall’autobus e dirigendosi verso la stazione ferroviaria Carrara-Avenza. La richiesta d’intervento del controllore tramite telefonata al 113 innescava il tempestivo attivarsi degli operatori di volante i quali, portatisi all’interno della stazione, individuavano il fuggitivo e gli intimavano di declinare le generalità.
A fronte del suo ostinato, perdurante rifiuto gli agenti gli chiedevano di seguirli presso gli uffici del Commissariato per essere sottoposto alle procedure d’identificazione di rito; al che il nigeriano si aggrappava a un palo metallico installato sulla banchina con tutte le sue forze, cercando contestualmente di colpire i due operatori con violenti, ripetuti calci e di mordergli mani e avambracci.
Il perdurante contegno aggressivo dello straniero rendeva necessario l’intervento in ausilio di una pattuglia del locale N.O.R.M. dei Carabinieri, che di lì a poco sopraggiungeva, non sortendo, però, alcun effetto deterrente nei confronti del riottoso, che continuava a sferrare calci e, a seguito di ripetuti, ulteriori tentativi, riusciva nell’intento di mordere la mano destra di uno degli operatori. Con grandi sforzi gli intervenuti riuscivano a separare il nigeriano dal palo, ad immobilizzarlo ed a farlo salire a bordo dell’auto di servizio; veniva, quindi, condotto in Commissariato e, dopo paziente opera di convincimento espressa anche in lingua inglese, sottoposto a procedura di foto-segnalamento ed identificazione. Questi risultava essere in Italia dal 2017 in quanto richiedente protezione internazionale; nel corso della sua breve permanenza sul territorio nazionale si era già reso responsabile di altri due episodi analoghi, connotati da condotte particolarmente violente nei confronti di pubblici ufficiali, nella città di Prato, dove i locali agenti di Volante avevano proceduto al suo arresto.
Anche alla luce di tali trascorsi, per i quali il soggetto era sottoposto a misura cautelare coercitiva personale in corso di validità, veniva nuovamente tratto in arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, sottoposto a temporanea custodia presso la locale cella di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida. Questa, celebrata il giorno successivo, ha avuto esito confermativo di corretta esecuzione restrittiva ed ha portato all’irrogazione di ulteriore misura cautelare coercitiva. La descritta attività repressiva, realizzata in stretta sinergia operativa con il personale dell’Arma dei Carabinieri, deve essere ricondotta ad una attenta e capillare azione di mirato controllo sociale e corrispondente accrescimento del senso di sicurezza sociale, anche intervenendo con mirata efficacia su una variegata gamma di potenziali situazioni di criticità.
fonte – http://questure.poliziadistato.it/MassaCarrara/articolo/7585d0a1a44486b1390196952