Secondo Fondo Onu, solo 6% vive dove misurazioni attendibili
(DIRE) 5 Giu. – Secondo un nuovo rapporto dell’Unicef “Silent Suffocation in Africa” lanciato in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, in Africa solo il 6% dei bambini vive in aree dove l’inquinamento e’ misurabile in modo affidabile a livello del suolo, per cui mezzo miliardo di bambini vivono in tutto il continente in aree senza sistemi affidabili per misurare la qualita’ dell’aria. Per i bambini e i giovani, respirare aria inquinata e’ estremamente pericoloso per la loro salute e lo sviluppo, perche’ puo’ provocare danni permanenti al tessuto cerebrale e ai polmoni. L’Unicef ricorda che poiche’ l’inquinamento atmosferico non e’ monitorato in Africa nella stessa misura di altre parti del mondo, non solo stiamo potenzialmente sottovalutando la gravita’ dell’impatto, ma potremmo anche sottovalutarne la portata. In Europa e in Nord America il 72% dei bambini vive in aree in cui l’inquinamento atmosferico e’ misurabile, il 43% vive in Asia e il 25% in Sudamerica. Il rapporto mostra che l’inquinamento rappresenta una sfida sempre piu’ importante per l’Africa. L’inquinamento ha impatti sugli ecosistemi- vitali per i mezzi di sussistenza e la salute- e sui raccolti. Uno studio nel rapporto ha stimato che il costo economico di morti premature da inquinamento all’esterno in Africa sia di 215 miliardi di dollari. Le morti da inquinamento all’esterno in Africa sono aumentate del 57% negli ultimi 30 anni, da 164.000 nel 1990 a 258.000 nel 2017. Senza stazioni di monitoraggio a livello del suolo che misurino affidabilmente la qualita’ dell’aria, i bambini dell’Africa sono esposti a rischi sempre maggiori di respirare involontariamente aria tossica per la loro salute e lo sviluppo cerebrale e la capacita’ di elaborare risposte efficaci e’ fortemente compromessa. “L’inquinamento e’ un killer silenzioso di bambini. Soprattutto in Africa, sappiamo che il problema e’ grave, ma non sappiamo quanto – ha dichiarato Henrietta Fore, direttore generale Unicef – Per ridurre l’esposizione dei bambini alle sostanze inquinanti – quindi ridurre i danni alla loro salute e allo sviluppo precoce del cervello – bisogna iniziare in primo luogo da una comprensione affidabile della qualita’ dell’aria che respirano”. Il rapporto misura la popolazione di bambini che vivono vicino a stazioni affidabili per il monitoraggio della qualita’ dell’aria a livello del suolo. “Il cervello di un bambino e’ particolarmente vulnerabile perche’ puo’ essere danneggiato da un quantitativo minore di sostanze chimiche tossiche, i bambini respirano piu’ rapidamente e le difese fisiche e immunitarie non sono completamente sviluppate- ha dichiarato Fore- Se l’aria tossica rallenta lo sviluppo dei nostri bambini, rallenta anche lo sviluppo delle nostre societa’. Tutti i governi dovrebbero prendere le misure necessarie per essere sicuri di sapere esattamente cosa stiamo mettendo nell’aria e cosa si sta facendo per la salute e il benessere dei nostri figli”. Per comprendere la piena portata del problema, l’Unicef chiede ai governi di realizzare, come beni pubblici, stazioni di monitoraggio di alta qualita’ e permanenti a livello del suolo. Combinate con le immagini satellitari, queste stazioni potrebbero formare la spina dorsale di un sistema che potrebbe aiutare a migliorare l’affidabilita’ di stazioni di monitoraggio meno precise che rilevano le variazioni tra le citta’. Nel segnalare alcuni modi per ridurre l’inquinamento- e soprattutto l’esposizione dei bambini- l’Unicef chiede ai governi di: investire in fonti di energia rinnovabile per sostituire i combustibili fossili; fornire un accesso a basso prezzo ai trasporti pubblici; aumentare gli spazi verdi nelle aree urbane; fornire soluzioni piu’ pulite per cucinare e per il riscaldamento e creare migliori opzioni di gestione dei rifiuti per prevenire la combustione aperta di sostanze chimiche nocive; prevenire l’esposizione dei bambini all’inquinamento atmosferico, anche creando una pianificazione urbana intelligente in modo che le principali fonti di inquinamento non si trovino vicino a scuole, cliniche o ospedali; e ridurre al minimo l’esposizione a casa; migliorare la salute generale dei bambini per migliorare la loro resilienza. Cio’ include la prevenzione e il trattamento della polmonite, cosi’ come la promozione dell’allattamento e di una corretta alimentazione.