«A Reggio Calabria diversità non significa marginalità, ma significa ricchezza. E non è mai banale affermarlo». Così, il sindaco, Giuseppe Falcomatà, ha espresso il proprio plauso all’iniziativa del Rotary club Parallelo 38 – Filippo Zema” che ha raccolto i fondi per l’elaborazione di un’applicazione web “videoguidaLis” da destinare all’Ente nazionale sordi. L’app consiste in una pianta digitale interattiva della città Metropolitana. Con essa, infatti, i non udenti potranno identificare, direttamente dal loro cellulare o da qualsiasi supporto mobile, i luoghi di interesse del comprensorio reggino potendo contare su video in Lingua dei segni. La prima mappa tecnologica per chi ha deficit uditivi, dunque, nasce nella nostra città. «Stiamo parlando di qualcosa di veramente importante», ha proseguito Giuseppe Falcomatà intervenendo ieri sera al teatro “Franceso Cilea”, dove il Rotary ha messo in scena una pièce destinata proprio al finanziamento dell’iniziativa sociale. Poi ha aggiunto: «In questo modo, si da la possibilità a tutti di approfondire meglio quello che è il nostro patrimonio artistico, culturale, botanico, archeologico e, quindi, storia, tradizioni, identità, radici del nostro territorio. Ovvero, attraverso la memoria, disegniamo anche il nostro futuro». «Soprattutto – ha commentato ancora – si lancia un messaggio forte che parte dalla nostra città: a Reggio Calabria diversità non significa marginalità, ma significa ricchezza». Grazie al supporto di alcune traduttrici in Lis, l’inquilino di Palazzo San Giorgio ha così salutato le persone non udenti presenti fra il pubblico ringraziando, contemporaneamente, la presidente del Rotary “Paralleo 38”, Tommasina D’Agostino e quanti hanno voluto dedicare la serata di ieri a Filippo Zema, medico prematuramente scomparso e trascinatore della compagnia amatoriale rotaryana: «E’ significativo che questa serata abbia l’anima, il cuore ed il ricordo di Filippo Zema, filantropo prima che medico, al quale l’Amministrazione comunale ha assegnato la massima benemerenza cittadina, il San Giorgio d’Oro. Zema ci lascia un’eredità importante: ci fa capire, forse più di ogni altro, che la cultura è il riscatto per questa terra e l’impegno culturale non è qualcosa che si può delegare agli altri, ma si deve vivere in prima persona. Questa eredità dobbiamo raccoglierla e viverla ogni giorno».