Tra le vittime ci sono anche donne e bambini
Una barca con a bordo 70 migranti africani, tra i quali donne e bambini, si è rovesciata 40 miglia nautiche al largo della costa di Sfax, circa 270 km a sud della capitale, Tunisi. Lo si è appreso da funzionari della agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione. Almeno 50 migranti, di cui donne e bambini, hanno perso la vita. Mentre 16 persone a bordo del natante, state soccorse da alcune barche di pescatori, mentre risultano ancora disperse. Recuperati per adesso solo quattro corpi e le operazioni di ricerca sono in corso. Un funzionario dell’IOM ha detto all’agenzia di stampa Associated Press che a bordo erano presenti cittadini del Bangladesh e del Marocco, tra gli altri. “Un’altra tragedia nel Mediterraneo”, ha detto l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) in un post su Twitter. Lo IOM ha definito l’incidente di venerdì uno dei peggiori affondamenti di barche dei rifugiati di quest’anno. Il Mediterraneo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ormai sguarnito di soccorsi, continua ad essere battuto dagli scafisti, pronti a traghettare migranti dall’Africa in Europa. E con i “viaggi della speranza” sono riprese le tragedie in mare anche se il traffico è rallentato, quando le reti di contrabbando sulla costa mediterranea della Libia sono state parzialmente distrutte dalla pesante pressione italiana, con una persona su 14 che muore sulla rotta dalla Libia verso l’Europa secondo i dati dell’anno scorso. Un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato a gennaio ha rivelato che sei rifugiati e migranti sono morti ogni giorno nel 2018 nel tentavano di attraversare il Mediterraneo.
C.S. Giovanni D’Agata – Sportello dei Diritti