Anche in Calabria il 9 Maggio Festa dell’Europa

La nuova Europa dovrà irrobustirsi anche nelle scuole calabresi contro i tentativi dei disfattisti ed un antieuropeismo nascente

Il 9 Maggio 2019 si festeggia la Giornata dell’Europa e quest’anno segna il 69°della Dichiarazione Schuman da cui nacque la Comunità europea. La costruzione politica dell’Europa non é stata fin qui e non sarà certamente per il futuro il risultato dell’egemonia politica,economica o militare di qualche potenza dominante. La costruzione dell’Europa può e deve essere il risultato di una capacità di condivisione di regole e principi e di una cultura politica democratica partecipata. Certo, la crisi economica di questi ultimi anni, nel mezzo di una tempesta iniziata altrove, ha messo alla prova la determinazione comune. Secondo il sondaggio Eurobarometro pubblicato nel marzo scorso, la posizione degli italiani nei confronti dell’Europa si caratterizza per una crescente richiesta di rafforzamento dell’U.E. Il 60% degli italiani chiede, infatti, che più decisioni siano prese a livello europeo, dato in aumento rispetto alla precedente rilevazione (58%). E’ alto (63%) il sostegno degli italiani alla moneta unica, tendenza in aumento anche se la percentuale di favorevoli tra i nostri connazionali risulta inferiore a quella delle altre grandi economie dell’Eurozona (75%). Il 59% ,inoltre, degli intervistati italiani si sente cittadino europeo ed il 56% si identifica con la bandiera europea. Tuttavia, il 60% del campione italiano ritiene che l’UE stia andando in generale nella direzione di una minore integrazione, rispetto al 49% rilevato nell’ultimo sondaggio Eurobarometro del marzo 2018. Ora, non vi è chi non veda e riconosca indispensabile, nella nuova fase politica in cui è entrata la costruzione dell’Europa, la funzione della scuola, perché essa dipenderà anche dalla possibilità che si realizzi un grande spazio europeo dell’istruzione e della formazione, senza il quale sarà difficile costruirla. La nuova Europa di questo decennio dovrà irrobustirsi nelle scuole contro i tentativi dei disfattisti ed un antieuropeismo nascente. Gli ambasciatori di questa Europa sono e saranno i giovani. Non sono slogan, ma la pura e semplice realtà. Basti pensare alla Generazione Erasmus che dal 1987 , anno in cui è stato varato il progetto europeo, ha visto quattro milioni di studenti universitari coinvolti,oltre 500mila gli universitari italiani che hanno studiato o svolto un tirocinio in Europa dall’inizio del programma. Nel 2018 , circa 27mila studenti stranieri hanno scelto l’Italia come meta per il loro Erasmus.  Ciò ha permesso agli atenei italiani di avanzare di un gradino nella classifica europea, posizionando sia al 4°posto tra le destinazioni degli universitari in mobilità per motivi di studio, prima del Regno Unito e dopo Spagna , Germania , Francia. L’anno scorso sono stati 41.000 gli studenti italiani che sono partiti per andare a studiare in una università straniera per lo più della Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e il Portogallo. Nel bilancio europeo per il periodo 2014-2020 alla voce Erasmus (esteso anche alla scuola superiore) è stata prevista la somma di 14,7 miliardi. Anche la scuola calabrese è chiamata a far crescere negli studenti il processo di identità e di cittadinanza e lavorare su processi legati agli aspetti giuridici -istituzionali . Ora va di moda parlare male dell’Unione Europea, criticare con forza la sua mancata coesione, la sua moneta forte e debole nello stesso tempo. Certo tutto questo è legittimo ma forse dovremmo anche ricordare l’enorme investimento fatto dall’UE in particolare nel mondo della scuola. Nel corso di questi anni, le attività proposte nelle classi, assolutamente gratuite, sono state moltissime e variegate, dal potenziamento delle lingue straniere, delle discipline scientifiche alla costituzione di laboratori didattici. Un notevole mondo di conoscenze, saperi, attitudini, capacità travasato nel mondo della scuola, praticamente senza sosta, ininterrottamente. Certo non tutto è stato utilizzato al meglio ,si poteva fare di più e con risultati più incisivi ma cosa mai avrebbe potuto fare da sola nostra poverissima scuola.  Uno sforzo finanziario così ingente aveva ed ha alle spalle un grande progetto dell’UE: l’unione dei popoli europei attraverso il linguaggio della cultura che è sperabile sia potenziato. Il Miur, per esempio, ha in questo periodo approvato ,nell’ambito del Fondi Strutturali Europei PON 2014-2020 , le graduatorie delle scuole di ogni ordine e grado che hanno presentato progetti per lo sviluppo di competenze di base e ambienti per l’apprendimento. Per la Calabria si tratta complessivamente di 194 istituti (29 C 82CS, 24 Kr, 38 RC e 21 VV), per un ammontare di E. 8,322.424,00. Inoltre sono stati finanziati 93 progetti per il potenziamento dello sport in classe portati avanti da altrettante scuole primarie calabresi per un importo di E. 622.052,00 .E sempre nei mesi scorsi sono stati finanziati con E. 3.865.830 progetti PON relativi al “pensiero computazionale e cittadinanza digitale” per 171 scuole del primo ciclo e per 105 scuole del secondo ciclo cui sono andati complessivamente E. 2.439.464 . Ci confortano, intanto, gli ultimi dati che danno in controtendenza i valori relativi all’utilizzo dei fondi UE nella nostra regione. La gestione delle risorse, che va rafforzata, resta tuttavia una sfida ancora complessa che la Calabria può e deve vincere, così come è importante la socializzazione della ricaduta di questi investimenti. E allora, per concludere, insegnare l’Europa non sembri una cosa risibile o inutile. Occorre una nuova pedagogia della cittadinanza perché l’Europa di oggi e del domani non potrà essere realizzata senza o contro i giovani che dovranno stare sempre più in prima linea e battersi contro l’astensionismo elettorale. Così come la deputazione europea della nostra circoscrizione elettorale che fra qualche settimana si rinnoverà, dovrà farsi carico in Europa di veicolare un messaggio forte e chiaro e contribuire a riempirlo di contenuti e azioni sociali, politiche, culturali ed economiche. Non si costruisce l’Europa senza e tantomeno contro il Mediterraneo, dove la nostra Calabria svolge la funzione di regione cerniera a cavallo di due grandi culture. Sarebbe come formare una persona senza tener conto o contrastando la sua infanzia e la sua adolescenza.

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