Nella prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari, la Polizia di Stato di Foggia, di Bari e del Servizio Centrale Operativo ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Bari per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nei confronti delle seguenti persone:
Custodia cautelare in carcere
C.S. nato a Pescara classe 1982; D F. L. nato a Foggia classe 1971; I.C. nato a Carate Brianza classe 1976; M.A. nato a Foggia classe 1978; R.G. nato a Manfredonia classe 1978;
Arresti domiciliari
B.A. nato a Manfredonia classe 1972; C.W. nata a Foggia classe 1986; S.A. nato a Atri (TE) classe 1994; S.C. nato a Chieti classe 1975; V.I.nato a Foggia classe 1981.
La Polizia di Stato dava inizio alla suddetta indagine a partire dall’estate 2017 a seguito dei gravissimi fatti di sangue avvenuti tra luglio ed agosto del 2017 sul Gargano, ovverosia l’omicidio di T.O. a Vieste ed il quadruplice omicidio di R.M. L., del cognato e di due agricoltori in agro di San Marco in Lamis. L’indagine prendeva spunto da due importanti sequestri di marijuana operati dalla Polizia di Stato a Vieste e Peschici:
1. In data 03 Marzo 2017 in Vieste si procedeva all’arresto per il reato di cui agli artt. 73 e 80 del D.P.R. 309/90 dei due cittadini albanesi, con mansioni di guardiani dello stupefacente. I due, infatti, venivano sorpresi in uno stabile in costruzione esistente in località Tomarosso di Vieste in possesso di sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso complessivo di Kg 570, oltre ad una pistola Beretta calibro 9 mm corto, con matricola abrasa, completa di caricatore bifilare con nove cartucce marca GFL ed una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa completa di caricatore con otto cartucce 7,65.
2. In data 15 Giugno 2017 a Peschici veniva individuato, quale probabile deposito di droga, uno stabile in costruzione. Nel corso della perquisizione si rinveniva sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso complessivo di Kg 950, suddivisa in numerose buste in cellophane di diverso tipo e grandezza. Poco dopo giungeva sul posto D N. R., proprietario dell’immobile che veniva tratto in arresto. Anche sulla base di alcuni riferimenti fatti dai due cittadini albanesi, nel corso del primo sequestro, ad un certo “Claudio”, si avviavano attività tecniche sul conto di I.C., elemento di primo piano della criminalità viestana, facente capo alla consorteria criminale capeggiata da G.P.
Le attività tecniche avviate permettevano quindi di accertare che, essendo detenuto P.G., lo I. C. aveva preso in mano le redini del gruppo criminale, avviando un copioso traffico di cocaina che interessava le piazze di Foggia, Manfredonia e Pescara. Lo I., infatti, sfruttando le sue importanti conoscenze con il pregiudicato foggiano D F. L.(vicino alla consorteria criminale dei Sinesi-Francavilla) ed il manfredoniano R.G. , vicino alla consorteria criminale dei “L B.”, avviava un fiorente traffico di stupefacenti finalizzato a realizzare profitti illeciti fuori dalla cittadina viestana. Lo sviluppo delle indagini consentiva poi di accertare che lo stupefacente acquistato dal gruppo veniva destinato oltre che all’area garganica, nel tentativo di ampliare e massimizzare i profitti illeciti, anche al mercato pescarese. Difatti, i territori maggiormente coinvolti dal fenomeno del traffico di cocaina sono risultati essere i comuni di Foggia, Manfredonia, San Giovanni Rotondo, Troia, Vieste, Pescara, Montesilvano e Francavilla a Mare. La laboriosa indagine dava la possibilità di acquisire consistenti elementi probatori a carico dei soggetti facenti parte del sodalizio criminoso in questione, riscontrati con l’arresto in flagranza di 4 persone e col sequestro di un vero e proprio laboratorio per la lavorazione ed il confezionamento della cocaina, nonché di gr. 300 di hashish.
Nel tentativo di massimizzare i profitti illeciti, il sodalizio facente capo al duo I. – D F., che si avvaleva della piena collaborazione della compagna C.W., aveva impiantato a Pescara una vera e propria base logistica, potendo contare sull’apporto dei sodali C. e S. Le attività investigative poste in essere consentivano altresì di individuare uno dei canali di approvvigionamento dello stupefacente del gruppo criminale, delineando l’accordo criminale stretto tra i foggiani ed il manfredoniano R.G. per la fornitura della cocaina da smerciare poi in territorio abruzzese, garantendo elevati profitti anche a quest’ultimo. Invero, nel mese di dicembre 2017, monitorando gli spostamenti dello I. C., si riusciva ad identificare il R.G., soggetto particolarmente attivo nel traffico di cocaina nella città di Manfredonia, dotato anch’egli di una fiorente rete di spaccio al dettaglio che si estendeva anche nei comuni limitrofi. Il manfredoniano, quindi, a seguito dell’intermediazione dello I., entrava in affari col sodalizio foggiano, iniziando a rifornirlo di cocaina (come dimostrato nei numerosi incontri monitorati e prevalentemente avvenuti tra il manfredoniano ed il M., fido adepto del D F.), prevalentemente destinata al mercato pescarese. L’approfondimento investigativo sul R. permetteva poi di delineare la rete di fiancheggiatori del manfredoniano, il quale poteva contare sul prezioso apporto del cognato B.A., incaricato in numerosissime occasioni di fargli da autista, assicurandogli spostamenti “sicuri”. L’operazione odierna si pone in continuità con quella denominata “Agosto di fuoco”, in realtà protrattasi per cinque mesi, da Giugno a Novembre 2018, con cui la Polizia di Stato, in tre distinte operazioni, tutte coordinate dalla DDA di Bari, ha complessivamente arrestato, per traffico di droga aggravato dal metodo mafioso, 17 malavitosi, tutti esponenti di quella c.o..
fonte — http://questure.poliziadistato.it/Foggia/articolo/16175cbeb87dc030e083884726