Personale della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile di Pesaro, al termine di un’indagine finalizzata al contrasto del traffico di stupefacenti, ha tratto in arresto un cittadino pakistano di anni 20, già richiedente asilo e regolare sul Territorio Nazionale, residente nel riminese, in quanto sorpreso in possesso di un quantitativo di eroina destinato allo spaccio. Nella stessa circostanza veniva denunciato in stato di libertà un secondo cittadino pakistano, già richiedente asilo, residente a Pesaro, sorpreso nella flagranza del reato di spaccio. L’attività prendeva spunto dall’arresto di uno straniero, anch’egli pakistano trovato in possesso di circa 77 grammi di eroina suddivisa in dosi, effettuato sempre dagli agenti della Squadra Mobile pesarese la scorsa settimana, sospettato di far parte di un gruppo di suoi connazionali dimoranti in questo centro e dediti al traffico di stupefacenti. Gli ulteriori accertamenti consentivano di appurare che l’attività criminale del gruppo in questione non si era interrotta con l’arresto del succitato personaggio, bensì proseguiva senza soluzione di continuità. In particolare veniva individuato questo Piazzale della Libertà quale luogo utilizzato dai predetti per lo smercio al minuto della droga e di conseguenza, venivano organizzati dei servizi di appostamento. In tale contesto nel pomeriggio del 18 aprile, i poliziotti avevano modo di assistere alla cessione di una dose di eroina (che veniva sequestrata) fra un soggetto italiano, noto quale tossicodipendente e un giovane pakistano, già richiedente asilo. Il prosieguo delle indagini portava infine a identificare la persona che aveva fornito la droga il succitato spacciatore, ovvero uno straniero, anch’egli pakistano, di anni 20. Quest’ultimo, rintracciato nella stessa serata a Pesaro e sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di un involucro contenente 6 ovuli di eroina per un totale di circa 3 grammi. Per tale motivo il 20enne veniva tratto in arresto. Lo stesso, nella mattinata odierna, veniva processato con rito direttissimo e condannato a mesi 8 di reclusione con pena sospesa, oltre che a mille euro di multa.
fonte — http://questure.poliziadistato.it/PesaroUrbino/articolo/14105cbabdc7bf8cb096416776