Comando Provinciale di Vibo Valentia – Briatico (VV), 30/03/2019 10:38
Dalle prime ore dell’alba di oggi i Carabinieri della Stazione di Briatico coadiuvati dallo Squadrone Cacciatori Calabria e della Cio del 14’ Battaglione Calabria hanno operato una vasta attività di rastrellamento di alcuni casolari, siti nella località di San Leo, di proprietà di alcuni agricoltori della zona. Proprio all’interno di alcuni di questi è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale composto da:
– 2 pistole illegalmente detenute, di cui una rubata a Parma nel 2008, cal 7,65;
– ben 110 colpi cal. 7.65;
– 10 cartucce di fucile cal. 12;
A finire in manette per detenzione di armi clandestine, munizioni e per ricettazione, sono stati appunto i proprietari dei casolari. Nello specifico i 2 arrestati, rispettivamente padre e figlio, già noti alle forse dell’ordine, sono stati tratti in arresto e ristretti ai domiciliari presso la loro abitazione in attesa del rito direttissimo che si celebrerà presso il Tribunale di Vibo Valentia questa mattina. Il recupero del materiale rinvenuto è stato possibile anche grazie all’ausilio delle unità cinofile dello Squadrone Cacciatori che riuscivano ad individuare, sotto alcune piante un vero e proprio “antro” sotterraneo all’interno del quale erano perfettamente custodite sia le armi che le relative munizioni. Il che le rendeva particolarmente pericolose in quanto perfettamente conservate e funzionanti.
– 2 pistole illegalmente detenute, di cui una rubata a Parma nel 2008, cal 7,65;
– ben 110 colpi cal. 7.65;
– 10 cartucce di fucile cal. 12;
A finire in manette per detenzione di armi clandestine, munizioni e per ricettazione, sono stati appunto i proprietari dei casolari. Nello specifico i 2 arrestati, rispettivamente padre e figlio, già noti alle forse dell’ordine, sono stati tratti in arresto e ristretti ai domiciliari presso la loro abitazione in attesa del rito direttissimo che si celebrerà presso il Tribunale di Vibo Valentia questa mattina. Il recupero del materiale rinvenuto è stato possibile anche grazie all’ausilio delle unità cinofile dello Squadrone Cacciatori che riuscivano ad individuare, sotto alcune piante un vero e proprio “antro” sotterraneo all’interno del quale erano perfettamente custodite sia le armi che le relative munizioni. Il che le rendeva particolarmente pericolose in quanto perfettamente conservate e funzionanti.