Entrano nel vivo a Parigi “Le giornate dell’orgoglio sanrobertese”, tre giorni unici ed emozionanti fortemente voluti dall’Amministrazione Comunale di San Roberto (RC) per incontrare ed abbracciare la comunità presente in Francia. Dopo l’iniziativa del dicembre 2017, dove a Novara centinaia di sanrobertesi si ritrovarono da ogni parte d’Europa, e qualcuno persino dagli Stati Uniti, e dopo l’indimenticabile “Giubileo dei sanrobertesi nel mondo” che la scorsa estate ha riportato in Calabria migliaia di emigranti di ritorno da ogni parte del globo, con gente giunta alle pendici dell’Aspromonte per la prima volta, persino dalla lontanissima Tasmania, ora tocca a Parigi riunire le menti ed i cuori di questi calabresi che, per necessità, hanno abbandonato la loro terra natia già agli inizi del 1900.
Come Antonino Porpiglia, il primo emigrato sanrobertese che nel 1918 si rifugiò nelle periferie parigine per scappare al fascismo, e la cui storia sarà d’introduzione al convegno “Italiens, quand les èmigrès c’ètait nous” che coinvolgerà le comunità dell’hinterland parigino di Vitry sur Seine e Choisy le Roi e che aprirà un’ampia discussione sul tema dell’immigrazione.
Quella di ieri e di oggi. Un viaggio tra Italia, Francia ed Europa, tra vita quotidiana e memoria storica, tra esperienze vissute ed esperienze narrate, tra partenze e arrivi, tra migrazione ed esilio. Una analisi del presente, con tutte le sue contraddizioni: con la Calabria, da sempre terra di emigranti, che è ora anche luogo d’accoglienza. Oltre al Sindaco di San Roberto, Roberto Vizzari, giunto in Francia nelle scorse ore, interverranno: il Console d’Italia in Francia, Emilia Gatto; Didier Guillaume, sindaco di Choisy-le-Roi, nonché vicepresidente del Consiglio del Dipartimento della Valle della Marna; Jean Claude Kennedy, sindaco di Vitry-Sur-Seine; Pascal Savoldelli, senatore del Dipartimento della Valle della Marna; Michael Leprêtre, presidente dell’Établissement public territorial Grand-Orly Seine Bièvre. La manifestazione è organizzata dall’Associazione “Calabria mia”.