“Turismo controtendenza rispetto a fase negativa dell’economia. Investire in infrastrutture e sulla rete ricettiva”
Il rallentamento dell’economia colpisce i consumi delle famiglie. Che chiudono il 2018 al ribasso: nel quarto trimestre dell’anno la spesa è rimasta sostanzialmente debole, con un aumento di soli 265 milioni sui tre mesi precedenti: nel 2017 era stato di 900 milioni. E a reggere sono soprattutto i consumi turistici, che tra ottobre e dicembre mettono a segno una crescita di 154 milioni, il 30% dell’intero aumento dei consumi del trimestre. Così Confesercenti commenta i dati diffusi oggi da Istat sul Pil nel VI Trimestre 2018. I consumi asfittici delle famiglie si inseriscono in quadro di debolezza complessiva. Il quarto trimestre del 2018 si conferma come il più fiacco degli ultimi 5 anni: la perdita di prodotto interno lordo rispetto allo scorso giugno è ormai superiore a 1 miliardo e sfiorerà i 2 miliardi alla fine del primo trimestre 2019, per il quale si stima una contrazione dello 0,3% in termini tendenziali. Sebbene rimanga in territorio positivo, anche il turismo, tuttavia, lancia segnali di rallentamento: nell’ultimo quarto del 2017 l’incremento di spesa netta turistica era stato pari a 250 milioni di euro, quasi 100 milioni di più di quest’anno. “Nonostante i segnali di rallentamento, in particolare della domanda italiana – dichiara la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – il turismo si conferma un settore resiliente, che riesce a rimanere in positivo anche grazie all’aumento dei visitatori stranieri confermandosi tra i motori più affidabili per contrastare la fase di rallentamento dell’economia. Bisogna però fare di più per sostenerne lo sviluppo. A partire dagli investimenti in infrastrutture, necessarie per migliorare l’accessibilità del Paese in un mercato internazionale sempre più competitivo, e da quelli nella rete ricettiva: serve un programma di iperammortamento per innovare e rendere più efficienti le strutture”.
C.S. Confesercenti