La polizia apre un’indagine interna in merito alla denuncia di pestaggio da parte di alcuni agenti nei confronti di un imprenditore siciliano
In un video diffuso online si intravvedono alcuni uomini in divisa spingere violentemente F.S. e suo figlio, e due ufficiali in particolare colpire i due italiani, senza che questi oppongano resistenza. Finora gli agenti della squadra mobile coinvolti non sono ancora stati sospesi dalle loro funzioni, come di solito accade, nonostante quanto emerga dal filmato trasmesso a diverse autorità. Un portavoce della polizia ha confermato l’inchiesta in corso per chiarire i fatti, e che nonostante quanto mostrato nel filmato gli agenti coinvolti starebbero negando di aver picchiato i due italiani. L’imprenditore siciliano, F.S., ha aperto tre anni fa un’attività nel settore edile a Malta, dove ha portato la sua famiglia. Secondo la sua versione, nella serata di Sabato 23 Febbraio è stato informato dell’incendio improvviso di uno dei suoi camion ed è corso sul posto, dove erano già arrivati gli agenti. Sempre secondo S., per qualche motivo sconosciuto, alcuni agenti di polizia hanno risposto ad una sua disperata richiesta di aiuto per spostare altri veicoli e metterli in sicurezza dalle fiamme nel modo più inatteso: circondandolo e prendendolo a spintoni, chiamandolo anche per nome. «Uno degli agenti ha iniziato a spingermi e a colpirmi violentemente in testa, aiutato subito da alcuni colleghi che mi hanno preso a pugni in testa e a calci in diverse parti del corpo» ha raccontato. Ha aggiunto inoltre che il figlio maggiore, presente sul posto mentre la polizia lo picchiava, è stato malmenato nel tentativo di filmare la scena. Intanto, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, l’ambasciata italiana, anch’essa informata sui fatti è impegnata in un’indagine in coordinamento con il Governo maltese, al fine di scoprire chi c’è dietro questi atti di provocazione.
c.s. – Giovanni D’Agata