Comando Provinciale di catania – Mascalucia (Ct), 21/02/2019 14:52
I Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato nella flagranza un 19enne del posto, poiché ritenuto responsabile di lesioni personali aggravate e maltrattamenti in famiglia. I militari di pattuglia, su input della centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania, l’altro pomeriggio sono intervenuti in via Roma a Mascalucia, dove hanno trovato un giovane in stato confusionale con le mani e il viso sporchi di sangue, che si rifiutava di fornire le generalità nonché di farsi medicare dai sanitari di una ambulanza del 118. Convinto dai carabinieri a declinare i dati personali, il giovane ha confessato agli stessi di avere aggredito poco prima la nonna materna. Mentre uno degli operanti lo ha preso in custodia, l’altro ha raggiunto la via Sottotenente Cantone, dove ha potuto constatare la presenza in loco di un’altra ambulanza che stava prestando le prime cure ad una donna ferita al volto ed alla testa. Dalla ricostruzione dei fatti, fatta tramite le testimonianze fornite dagli altri familiari conviventi, si è potuto appurare come il giovare aggressore, da circa un anno, facesse uso di sostanze stupefacenti (cocaina) e dal quel momento, pur se aiutato da un psicoterapeuta, avesse iniziato a maltrattare i familiari conviventi per ottenerne del denaro, rubando anche dei preziosi conservati nell’abitazione, utile all’acquisto della droga.
L’epilogo di tali azioni vessatorie si era verificato nel primo pomeriggio quando la nonna, alla quale il nipote aveva chiesto in prestito la macchina per sbrigare alcune faccende personali, e del denaro che gli era stato negato, vedendolo rincasare con le mani tremanti ed in chiaro stato di agitazione, preoccupata per l’ormai precario stato di salute del nipote, lo ha implorato di smetterla con la droga e questi, colto da raptus, l’ha aggredita colpendola con dei pugni che le hanno causato le seguenti lesioni: “trauma cranico e facciale, contusioni cerebrali e frattura della teca cranica” così come diagnosticate dai medici dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, dove la donna è stata ricoverata per diversi giorni in prognosi riservata. L’arrestato, dopo la convalida del G.I.P., è rimasto nel carcere di Catania Piazza Lanza dov’era stato associato dopo l’arresto.