Marziale: “Grato agli inquirenti per un lavoro che potrebbe mettere in salvo chissà quanti adolescenti”

“La costante attenzione della Procura della Repubblica di Catanzaro rivolta contro il narcotraffico, è guardata dal mio Ufficio con grande attenzione e riconoscenza, giacché il consumo di sostanze tossicodipendenti riguarda sempre più minorenni, sempre più piccoli”. E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che si dice “grato agli inquirenti per un lavoro che potrebbe mettere in salvo chissà quanti adolescenti”. “Marijuana, cocaina, ecstasy e superalcolici sono ormai a portata di mano per i nostri ragazzi – spiega Marziale – e guai ad immaginare che l’eventuale liberalizzazione del consumo sia la chiave di volta. Le droghe sono sostanze chimiche di origine vegetale o prodotte artificialmente ed hanno gravi effetti fisici e psicologici. Più prepotentemente, esse provocano disturbi ed espongono a seri rischi”. “Esistono diversi tipi di droghe – specifica il sociologo – ognuna con le sue caratteristiche e con i suoi effetti, ma in generale, comunque, tutte le droghe agiscono sul sistema nervoso centrale, in particolar modo sul cervello, alterando il circuito dei neurotrasmettitori, ovvero, il sistema di comunicazione tra le varie cellule nervose. Le droghe, modificando a lungo termine la mediazione chimica a livello cerebrale, alterano la personalità, gli atteggiamenti e il comportamento di chi le assume, oltre a provocare dipendenza sul corpo e sulla mente, costringendo chi ne fa uso ad assumere dosi sempre più elevate e ravvicinate della sostanza per poter determinare gli effetti desiderati di un benessere artificioso. Fare uso massiccio di marijuana nei giovani è fonte di problemi e rovina pesantemente la loro qualità di vita, talvolta portandoli alla morte”. “Per queste ragioni – conclude il Garante – ribadisco il mio fermo e deciso “no” alla liberalizzazione di qualsivoglia droga e rivolgo un sentito ringraziamento al procuratore Nicola Gratteri per l’incessante lavoro del suo ufficio”.

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