Terrorismo. Giannini: Collaborazione essenziale per sconfiggere Isis

Convegno a Bari. Direttore Centro Prevenzione: “Sanzionare anche immagini”

(DIRE) 15 Feb. – “Contrastare il terrorismo soprattutto con la collaborazione che e’ la chiave di volta. In primis, fra noi, tra le forze di polizia e con l’intelligence: non esiste rivalita’ ma c’e’ scambio continuo di informazioni che tra tanti altri nostri colleghi non avviene. La collaborazione deve essere rapida ed efficace nel rispetto delle regole perche’ il fattore tempo e’ determinante per questo tipo di attivita’”. Lo ha detto Lamberto Giannini, direttore del centro di prevenzione della polizia a Bari, intervenendo al convegno dedicato a “L’estremismo islamico e la sicurezza nazionale”. “Non bisogna mai abbassare la guardia e i fatti di Strasburgo lo dimostrano”, ha aggiunto evidenziando che bisogna prestare “massima attenzione alla aggressione che viene fatta a soggetti marginali, fragili che vengono sottoposti a radicalizzazione e che sono un terreno fertile”. Secondo Giannini sarebbe necessario pensare di “sanzionare le immagini che mostrano decapitazioni o altre immagini violente alla pari di quelle pedopornografiche perche’ hanno lo stesso valore devastante”. “Devo dire che la legislazione italiana e’ abbastanza avanzata in tal senso anche con nuove figure di reato come chi si autoaddestrava sul web, recluta persone anche sul web e abbiamo raggiunto risultati che fino a qualche anno fa non erano neppure immaginabili, lo dimostrano le sentenze emesse di recente”, ha spiegato il Direttore del centro prevenzione che ha poi definito la distinzione tra minaccia imminente e minaccia immanente. La prima “e’ quando si ha notizia precisa di qualcosa che sta per accadere o di qualche soggetto che sta per fare qualcosa come il cittadino somalo che a Bari e’ stato disarticolato dalla Digos: era un miliziano che stava per passare all’azione”. “La minaccia immanente e’ la percezione per il continuo bombardamento di messaggi ostili. Le ultime locandine riguardano la cupola di San Pietro in fiamme, l’ultimo numero della rivista del Daesh che aveva l’obelisco di piazza san Pietro con la bandiera dello stato islamico a cui si aggiungono dei bollettini con delle operazioni dei militanti islamici che eseguono dei combattimenti”.
(Adp/ Dire) 11:48 15-02-19

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