«Esca dalla Commissione e vada dal Ministro, a nome di tutti noi calabresi, di tutti noi cittadini del Sud e di tutti gli italiani. Vada dal Ministro e risolvete insieme immediatamente il problema dell’ospedale di Locri, della TAC, della risonanza magnetica e dell’ascensore: non stiamo certo parlando di costruire una città o grandi ospedali. Risolvetelo subito, altrimenti saremo costretti, per salvare i più deboli, a venire tutti al Ministero della salute: sindaci, amministratori della Calabria di qualunque colore politico e i cittadini. Non ce ne andremo finché non risolverete queste emergenze, che stanno portando a morire chi potrebbe avere un’assistenza, che gli consentirebbe invece di essere salvato. Mi dispiace dirle che, finché tali problemi non saranno risolti, sarò continuamente presente e sempre solleverò il caso. Mi dispiace, ma non vi lascerò lavorare su altre situazioni».Irremovibile il senatore Marco Siclari, capogruppo di Forza Italia in Commissione Igiene e Sanità, non lascia margine al Governo che, inchiodato dalle sue incessanti interrogazioni, non ha dato le risposte sperate in merito all’ospedale di Locri. Ieri, infatti, in commissione il sottosegretario Coletto ha illustrato, nella risposta all’interrogazione depositata dal senatore Siclari nove mesi fa sull’ospedale di Locri, tutto il lavoro che avete fatto fino ad oggi. Ma la risposta non ha soddisfatto Siclari che ha replicato dichiarandosi «decisamente insoddisfatto e pronto a occupare il ministero della salute, perché non si può essere soddisfatti se si va a vedere cosa sta accadendo oggi all’ospedale di Locri. Ormai ha fatto notizia ovunque, ne hanno parlato a «Striscia la notizia», ne hanno parlato qualche settimana fa anche a «Le Iene» e l’ho denunciato io nove mesi fa con questa interrogazione. Ho riportato e denunciato più volte, nel corso dei miei interventi in Senato, la gravità, sostanzialmente, dello stato dell’assistenza sanitaria territoriale soprattutto all’ospedale di Locri. Oggi, a distanza di nove mesi da quella interrogazione, la situazione è decisamente peggiorata. Come faccio a essere soddisfatto quando ci sono sei ascensori, come ho denunciato già nove mesi fa, di cui cinque sono guasti di cui quattro sequestrati (quindi non possono essere nemmeno aggiustati)? Come faccio ad essere soddisfatto quando ho denunciato mesi fa che ci sono tre ambulanze, delle quali due non funzionano e una cammina con un motore che ha fatto oltre 500.000 chilometri. Come faccio ad essere soddisfatto quando la risonanza magnetica e la TAC non funzionano, come ho denunciato anche in presenza del commissario Scura, che ho portato in questa Commissione? A proposito, ringrazio ancora la Commissione per l’audizione di Scura, perché poi dopo tanto lavoro fatto in questa Commissione siamo riusciti a capire quanto grave è la situazione dell’assistenza sanitaria in Calabria, perché risulta inadempiente, inefficiente e inefficace sotto tutti i punti di vista, non riesce a garantire i livelli essenziali di assistenza e questo ha comportato poi la sostituzione del commissario Scura con la nomina di Cotticelli che ad oggi – a quanto mi consta – risulta non pervenuto, per quanto riguarda le soluzioni. Ci troviamo con una TAC che non funziona da più di un anno, con una risonanza magnetica che non funziona». Non si da pace Siclari e, incalzando il Governo con la sua replica, ha alzato l’asticella chiedendo interventi immediati perché «non è possibile che da nove mesi non si riescano a prendere provvedimenti e che non riesca a farlo il Ministro, che nel Governo è la massima istituzione in materia, a cui noi, senatori e deputati, ci rivolgiamo per affrontare un dramma che stanno vivendo la Calabria e l’intero Sud Italia. È possibile che ci si trovi ancora qui a discutere di problemi che si sarebbero potuti affrontare nove mesi fa, con provvedimenti straordinari? Un bambino non può morire perché non c’è la possibilità di fare una TAC. Siamo disposti a fare sacrifici e ad impegnarci – lo dica al suo collega, il ministro Bussetti – ma non possiamo certo sacrificare la vita di un nostro familiare o di un nostro concittadino, perché la politica non dà risposte. Già sacrifichiamo il lavoro, perché andiamo fuori per lavorare, e sacrifichiamo le nostre famiglie, perché le lasciamo a diciotto anni: non possiamo pure lasciare la nostra vita, perché il Governo non dà risposte immediate», ha concluso il senatore azzurro rispedendo la risposta al mittente in attesa di fatti concreti.