Ramirez (Azione contro la fame): Circa 3mila cercare di restare
(DIRE) 8 Feb. – È il movimento di persone piu’ veloce negli ultimi decenni. Sono otto i posti di frontiera ufficiali tra Venezuela e Colombia, ma ci sono piu’ di 300 percorsi di accesso non controllati e si stima quindi che una grande parte di migranti non sia registrata. Nonostante il flusso di venezuelani sia in gran parte pendolare (l’89 per cento torna dopo aver comprato beni di prima necessita’), almeno 3mila persone passano ogni giorno con l’intenzione di restare in Colombia o di continuare la migrazione verso altri Paesi della regione. “La gente viene per comprare cibo, medicine, articoli per l’igiene e beni di prima necessita’ o per vendere gioielli, piccole attrezzature tecnologiche” racconta stando a una nota Luis Fernando Ramirez, coordinatore di Azione contro la fame a Norte de Santander. “Molte donne – prosegue il responsabile – vendono i loro capelli. Sebbene molti ritornino in Venezuela in giornata, la permanenza di 90mila persone al mese e’ una costante pressione per un dipartimento poco popolato come questo. Stiamo anche parlando di un’area in cui i gruppi armati sono ancora in azione, quindi la zona e’ doppiamente in difficolta’”. “Solo nel 2018, nella zona abbiamo dovuto trattare 189 casi di bambini sotto i cinque anni con malnutrizione acuta, la forma piu’ estrema di fame. Un numero molto alto in relazione alla popolazione totale” spiega Benedetta Lettera, di Azione contro la Fame per l’America Latina. “Oltre a malnutrizione e anemia, le priorita’ umanitarie su cui stiamo concentrando gli interventi sono il bisogno assoluto di servizi igienico-sanitari di base e di denaro, con cui affittare una stanza o comprare cibo fino a quando non saranno autosufficienti. I nostri team, presenti in Colombia dal 1998, stanno raddoppiando gli sforzi per affrontare la crisi a Guajira e Norte de Santander e anche in Peru’, mettendo a punto interventi per i migranti a Narino e Bogota’”. Al momento, ricorda Azione contro la Fame nella nota, si trovano in Colombia piu’ di un milione di venezuelani. “Sebbene le autorita’ colombiane e le organizzazioni stiano lavorando senza sosta, la situazione sta superando i limiti” ha detto ancora Luis Fernando Ramirez. Molte persone secondo il coordinatore di Azione contro la Fame a Norte de Santander entrano a Cucuta per raggiungere Rumichaca e arrivare infine in Peru’, “una rotta che si percorre in 32 giorni di cammino. All’inizio la percorrevano circa 20-30 persone al giorno, ora sono 200 o 300 persone. Anche il numero di bambini e’ aumentato – riferisce l’operatore – cosi’ come le donne incinte e le persone con disabilita’. La situazione di vulnerabilita’, gli episodi di tratta e l’insicurezza alimentare espongono i migranti a molti pericoli” Ramirez sottolinea anche come ci siano piu’ di 300 passaggi non custoditi da cui stanno entrando persone che non vengono registrate: “Sono persone che migrano irregolarmente, senza documenti. A volte le persone hanno paura perche’ pensano che questi documenti possano servire per indagare su di loro o che potrebbero subire rappresaglie se queste informazioni venissero registrate”.
(Com/Alf/Dire) 16:57 08-02-19